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Beati Petri è una bolla di papa Pio VII, datata 17 luglio 1817, con la quale furono ridisegnate e riorganizzate le circoscrizioni ecclesiastiche del Piemonte e della Valle d'Aosta, annullando di fatto le decisioni che lo stesso papa aveva preso in epoca napoleonica con il breve Gravissimis causis del 1803.[1]

Beati Petri
Bolla pontificia
Stemma di Papa Pio VII
Stemma di Papa Pio VII
PonteficePapa Pio VII
Data17 luglio 1817
Anno di pontificatoXVIII
Traduzione del titoloDel Beato Pietro
Argomenti trattatiriorganizzazione delle diocesi cattoliche del Piemonte e della Valle d'Aosta
Ritratto di papa Pio VII.

Decisioni

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  • Il pontefice ricorda innanzitutto la lettera Gravissimis causis del 1803 e i decreti esecutivi del 1805 con cui erano state riorganizzate le diocesi piemontesi «a cagione dell'esigenza di straordinari avvenimenti», e la soppressione di 9 diocesi della regione e di 5 abbazie nullius.[2][3]
  • «Per procacciare più copiosi spirituali sussidii ai cristiani soggetti al suo spirituale dominio», il re Vittorio Emanuele I di Savoia, tramite il suo ambasciatore a Roma Giuseppe Barbaroux, ha chiesto di provvedere al ripristino delle diocesi soppresse e di erigerne una nuova in Piemonte.[4][5]
  • Venendo incontro ai desideri del re, che sono anche quelli della Santa Sede, Pio VII ripristina le diocesi che erano state soppresse, e cioé le sedi di Alba, Aosta, Biella, Bobbio, Fossano, Pinerolo, Susa, Tortona e Alessandria (con la nuova cattedrale dei Santi Pietro e Marco), che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti, ossia l'arcidiocesi di Torino e le sedi di Saluzzo, Acqui, Mondovì, Asti, Casale, Vercelli e Ivrea, a cui tuttavia verrà assegnato un nuovo territorio.[6][7]
  • A queste diocesi, se ne aggiunge una nuova, la diocesi di Cuneo, con l'erezione a cattedrale della chiesa di Santa Maria del Bosco.[6][8]
  • La bolla poi definisce il territorio dell'arcidiocesi di Torino e di ciascuna delle diocesi piemontesi[9], elencando le parrocchie e le località che ne fanno parte.[10][11] Il papa tuttavia riserva per sè e per i suoi successori la facoltà di modificare ulterioremente e liberamente il territorio delle diocesi, così stabilito dalla bolla.[12][13]
  • Viene stabilita anche una nuova organizzazione delle province ecclesiastiche del territorio:
    • la provincia ecclesiastica di Torino comprende le diocesi di Acqui, Asti, Alba, Cuneo, Fossano, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo e Susa;[14][15]
    • viene istituita la nuova provincia ecclesiastica di Vercelli, con l'elevazione della sede vercellese al rango di sede metropolitana, a cui sono assegnate come suffraganee le diocesi di Alessandria, Biella e Casale; il papa si riserva la facoltà di assegnare alla nuova provincia ecclesiastica anche le diocesi di Novara e di Vigevano;[14][15]
    • anche la diocesi di Chambéry è elevata al rango di sede metropolitana, a cui è assegnata come unica diocesi suffraganea quella di Aosta;[16][17]
    • infine le diocesi di Bobbio e di Tortona sono unite alla provincia ecclesiastica di Genova.[18][19]
  • La bolla definisce anche alcune lievi modifiche territoriali:
  • Altre decisioni riguardano i seminari, i capitoli dei canonici delle rispettive cattedrali, la dotazione della mensa della nuova diocesi di Cuneo.
  • Al re Vittorio Emanuele I e ai suoi successori è concesso il diritto di nomina dei vescovi delle sedi del suo regno elencate nella bolla, fatta salva la provisione della Santa Sede.[24][25]
  • Per decisione pontificia, sono poi restaurate le abbazie di San Michele della Chiusa e di Fruttuaria, le quali però perdono il privilegio dell'esenzione.[26][27]
  • Infine, il cardinale Paolo Giuseppe Solaro, già vescovo di Aosta, cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli, è nominato esecutore apostolico della bolla pontificia.[28][29]

Decreto esecutivo

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Il decreto Universis et singulis, di esecuzione della bolla pontificia, fu pubblicato dal cardinale Solaro il 20 ottobre 1817.[30] Oltre a riportare per intero il testo della Beati Petri, il decreto rese pubbliche anche le lettere di Pio VII, entrambe datate 26 settembre e indirizzate al cardinale, a cui il papa affida la loro esecuzione.

  • La lettera apostolica Cum per nostras litteras stabilì l'incorporazione delle diocesi di Novara e di Vigevano nella provincia ecclesiastica di Vercelli. Nello stesso tempo furono decise alcune modifiche territoriali, per far coincidere i confini delle diocesi con i confini politici: così la diocesi di Pavia cedette tutte le parrocchie piemontesi alla diocesi di Vigevano, e la stessa cosa l'arcidiocesi di Milano cedette le parrocchie oltreconfine alla diocesi di Novara.[31]
  • La lettera apostolica Quamquam carissimus riguarda invece quelle sedi che sono ancora vacanti per un ritardo nelle nomine dei vescovi da parte del re: si tratta delle diocesi di Fossano, Alba, Aosta, Biella, Bobbio, Tortona e Alessandria. Il papa affida al cardinale Solaro il compito di assegnare momentaneamente l'amministrazione di queste diocesi a quei vescovi delle diocesi confinanti che il cardinale riterrà più adatti per questo compito.[32]

Con la bolla Beati Petri, la Santa Sede non si limitò a restaurare l'organizzazione territoriale delle diocesi piemontesi precedente alle riforme ecclesiastiche di epoca napoleonica, ma decise una nuova conformazione territoriale per ciascuna sede vescovile della regione.[1][33]

  1. ^ a b Codebò, Rapporti tra il Piemonte e la Chiesa Cattolica
  2. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, nn. 1-2
  3. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 44-45
  4. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 3
  5. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 46-47
  6. ^ a b Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 4
  7. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 47-51
  8. ^ Pio VII, Beati Petri, p. 51
  9. ^ Nell'edizione della bolla pubblicata nel Bullarii Romani continuatio è stata omessa, evidentemente per un refuso tipografico, la diocesi di Fossano.
  10. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, nn. 5-22
  11. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 52-85
  12. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 23
  13. ^ Pio VII, Beati Petri, p. 86
  14. ^ a b Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 24
  15. ^ a b Pio VII, Beati Petri, pp. 86-89
  16. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 36
  17. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 104-107
  18. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 37
  19. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 106-109
  20. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 35
  21. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 104-105
  22. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 38
  23. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 108-109
  24. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 31
  25. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 100-101
  26. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 32
  27. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 100-103
  28. ^ Pio VII, Bullarii Romani continuatio, n. 39
  29. ^ Pio VII, Beati Petri, pp. 108-111
  30. ^ Solaro, Lettere Apostoliche, p. 746
  31. ^ Solaro, Lettere Apostoliche, pp. 748-755
  32. ^ Solaro, Lettere Apostoliche, pp. 754-761
  33. ^ Vedi la mappa delle diocesi piemontesi prima e dopo la riforma del 1817: Fassino, I confini religiosi del Piemonte napoleonico, pp. 215-216

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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