Nella stagione 1997-1998 il neoretrocesso Perugia va a disputare il ventesimo campionato di Serie B della propria storia, con il dichiarato obiettivo di ottenere l'immediato ritorno in Serie A. A fronte dei pochi superstiti del precedente campionato, su tutti Materazzi e Rapaić, la squadra viene fortemente ridisegnata soprattutto nel corso dell'annata: dei nuovi acquisti estivi, il solo Colonnello saprà imporsi, mentre ben più importante si rivelerà il mercato di riparazione che porterà in Umbria, tra gli altri, il portiere Pagotto, i centrocampisti Manicone e Olive, e gli attaccanti Melli e Tovalieri, tutti assurti a protagonisti della promozione.
Per la panchina viene inizialmente scelto Attilio Perotti, il quale tuttavia si dimette all'ottava giornata di campionato, aspramente criticato dopo la sconfitta interna per 1-3 contro il fanalino di codaPadova.[1] Il presidente Luciano Gaucci contatta dapprima Giovanni Galeone, ancora sotto contratto, ma questi rifiuta sicché la scelta ricade su Alberto Bigon.[1] La squadra migliora parzialmente il proprio ruolino ma non secondo le aspettative della società, così il 6 gennaio 1998 è stato richiamato Perotti.[1] Il Perugia però va ancora a corrente alternata, finché il 22 marzo una nuova sconfitta contro l'undici biancoscudato porta al definitivo esonero di Perotti.[1]
Al suo posto arriva Ilario Castagner, di nuovo sulla panchina biancorossa a tre anni dalla precedente esperienza, e i Grifoni tornano a sperare nella promozione, anche a fronte di un Rapaić apparso rigenerato dopo i dissidi della gestione Perotti;[1] tuttavia il quarto posto in classifica, l'ultimo utile al salto di categoria e il quel momento occupato dal Torino, era ancora distante sei punti.[1] Un primo punto di svolta c'è il 31 maggio, quando i biancorossi vincono a Pescara mentre i granata vengono bloccati sul pari al Delle Alpi dal Chievo, riaprendo uno spiraglio per il possibile aggancio[1] anche in vista del decisivo scontro diretto del Curi, in programma il 7 giugno nella penultima giornata, a cui il Perugia si presenta con tre lunghezze di ritardo: il successo 2-1 dei padroni di casa permette loro di appaiare i rivali granata.[1] La situazione non cambia nell'ultimo turno, rendendo necessario uno spareggio per decretare la quarta e ultima promossa del campionato, che accompagnerà Salernitana, Venezia e Cagliari.[1]
Il successivo 21 giugno, sul campo neutro di Reggio Emilia, i tempi regolamentari si chiudono sull'1-1, parziale che non cambia dopo i supplementari portando così la sfida ai tiri di rigore:[1] per i granata risulta fatale l'errore di Dorigo, il cui tiro viene respinto dal palo, mentre i biancorossi vanno a segno con tutti e cinque i loro uomini designati, con il penalty di Tovalieri chiamato a sancire la promozione perugina in massima serie.[1][2][3]
Nell'annata 1997-1998 il Perugia continua a vestire divise realizzate dal fornitore tecnico Galex, mentre sponsor di maglia è stato il gruppo alimentare Colussi.
Per la stagione sono state inizialmente approntate tre diverse casacche. La tradizionale prima divisa biancorossa prevede una maglia rossa, con colletto a "V" e un grande Grifone a mo' di serigrafia nella parte bassa del petto; le maniche sono percorse da due grandi inserti bianchi nella parte superiore, al cui interno sono presenti le parole «1905» (sulla manica destra) e «PERUGIA» (su quella sinistra), scritte con un tipo di carattere dal gusto gotico-medievale. I pantaloncini erano bianchi con dei marcati risvolti rossi, mentre i calzettoni sono completamente rossi.[4]
Il medesimo stile è stato ripreso per le due divise da trasferta: come seconda casacca è prevista una maglia blu notte con inserti bianchi,[5] e pantaloncini blu notte con risvolti cobalto,[6] mentre la terza divisa presenta una maglia giallo limone con inserti bianco-neri, pantaloncini neri con risvolti limone, e calzettoni anch'essi di color limone.[7] Debuttò su queste maglie il rinnovato stemma societario del club, il quale (come la stagione precedente) ha la caratteristica di variare colore a seconda della maglia utilizzata: rosso sulla prima casacca, blu sulla seconda e giallo-nero sulla terza.
Al termine del campionato di Serie B è stata realizzata in tempi brevi anche una quarta divisa: infatti, in occasione dello spareggio contro il Torino valevole per la promozione in Serie A, la squadra biancorossa è scesa scaramanticamente in campo con una speciale casacca, identica a quella sfoggiata dal Perugia dei miracoli alla fine degli anni 1970.[2]
^abPerugia in A, su www2.raisport.rai.it, 21 giugno 1998 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2015).
^ Mario Gherarducci, Decidono i rigori, Perugia in serie A, in Corriere della Sera, 22 giugno 1998, p. 39 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).