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Calcio (sport)

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Sofus Heading (H. Giersing, 1907)

Citazioni sul gioco del calcio e sul calciatore.

Citazioni

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  • A me io lo sport che preferiscolo e il calcio, perche si segnano molti gol, mentre nelo sci e nel cavallo non si segna neanche un gol. (Io speriamo che me la cavo)
  • A me quello che fa incazzare nel calcio è che i giocatori non abbiano attaccamento alla maglia. (Massimo Bottura)
  • Alcuni pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d'accordo. Posso assicurarvi che è molto, molto di più. (Bill Shankly)
  • Amo così tanto il calcio che | se non sei malato come me è meglio se non parliamo di calcio. (Rayden)
  • Ascolti una cosa, Brio, io non farei mai a cambio con un calciatore e sai perché? Perché poi a trentacinque anni voi avete finito, avete fatto tutto... e poi ecco la depressione, ecco la voglia di farla finita da un giorno all'altro. Io invece no, io lavorerò fino a ottant'anni. Voi invece niente, buio, nulla... Altro che "Brio", buio! (Stanis La Rochelle, Boris)
  • C'è un modo di giocare a calcio che parte dall'anima, parte da dentro. Il calcio è passione. Se tu osservi i giocatori riesci a capire tanto del loro carattere. I 90 minuti della partita sono lo specchio della vita. Ci sono tante fasi, tante emozioni e c'è un'interpretazione, diversa per ognuno. (Martina Rosucci)
  • C'era un tempo, ormai lontano, in cui la «Gazzetta» di luglio e agosto considerava il calcio solo per cortesia, nelle pagine centrali, contrassegnate da un emblema in alto con un pallone sotto l'ombrellone e la scritta «Calcio d'estate». Il resto del giornale era atletica, nuoto, ciclismo, pugilato. E calciomercato, certo, ma solo per casi clamorosi. Oggi, invece, il calcio monopolizza: a partire dalle prime pagine su ipotesi non confermate di possibili trasferimenti di mercenari strapagati da un club a un altro. (Marco Malvaldi)
  • Calcio... inferno di sangue. (Alex Ferguson)
  • Cerco di non utilizzare la parola calcio ma di utilizzare la parola pallone perché questa parola contiene, per me, l'origine primordiale dell'amore per questo sport. Perché io, da bambino non giocavo a calcio, come fanno i bambini di otto anni oggi, ma a pallone. La fonte del divertimento, nel senso profondo, è nella relazione fra un essere umano e un pallone. Il calcio è un'altra cosa, meno affascinante. (Umberto Contarello)
  • Chi è il malato di calcio? È un individuo, non necessariamente un ultrà, che se proprio un giorno dovrà morire, spera che almeno sia a giugno, tra la fine dei campionati e l'inizio del calciomercato ufficiale... Il malato di calcio generalmente non ama le pay tv, i superingaggi, le maglie che cambiano ogni anno, il merchandising selvaggio delle società, i tribuni televisivi, i presidenti multi-proprietà, i dirigenti multi-incarico, i potenti e i figli dei potenti. Il malato di calcio è nostalgico degli arbitri vestiti di nero, del "va ora in onda la sintesi registrata di un tempo di una partita di serie A", dell'orario unico di inizio delle partite, dei numeri dall'uno all'undici. Poi c'è il malato di tifo, che rivendica l'esistenza di una partita nella partita, giocata dalle due curve. Uno che alla televisione, più che al gioco, guarda ai lati del teleschermo, per intravedere "quanti erano loro" e "quanti eravamo noi". Uno insomma che se gli parli di "hobby" ti potrebbe spellare. La frase più odiata? "In fondo è solo un gioco". E non vorremo mica tralasciare quelli che credono nella scaramanzia? Gente che ha rischiato di contrarre malattie veneree pur di indossare lo stesso paio di mutande per 34 domeniche, che si è costretta a restare in posture inquietanti, a compiere come automi dei rituali assurdi, a sedersi per l'eternità nello stesso posto: "Non ci credo ma non si sa mai...". Tutto questo in nome del calcio. (Cristiano Militello)
  • Ci sono dei giocatori che sono predestinati sin da quando nascono [...]. Altri invece possono diventare calciatori con determinate azioni. Io guardo sempre a me stesso, ma comunque, senza elogiarmi, mi sono creato una carriera con volontà, impegno e intelligenza di capire tante cose. E molte volte il calciatore se riesce a fare questo, anche se non gli vengono riconosciute le giuste qualità, riesce a fare un'ottima carriera, perchè fino alla serie B non ci sono fenomeni. Secondo me anche in serie D ci sono calciatori che possono arrivare in serie B. La serie A è qualcosa di diverso. Ci sono valori assoluti e molto radicati. (Massimo Borgobello)
  • Ci vuole del tempo per rendersi conto che essere calciatore non è solo andare in campo e fare un passaggio. (Thomas Henry)
  • Considero il calcio lo specchio della vita. Se non hai la capacità di ribaltare un risultato sfavorevole, di reagire nei momenti di difficoltà, di soffrire per raggiungere un traguardo, anche nel quotidiano sarai un debole, una persona che non ha la capacità di affrontare gli ostacoli, ma preferisce evitarli. Il calcio mi sta insegnando proprio questo, e potermi confrontare con persone dello stesso sesso, con le medesime paure, gli stessi problemi, la stessa sensibilità, mi dà la possibilità di maturare e condividere con le ragazze emozioni, dolore, vittorie e sconfitte, cosa che nel maschile non era completamente possibile. (Marta Carissimi)
  • Cosa sarebbe il calcio senza di me? (Helenio Herrera)
  • Credo che la vita e il calcio stesso regalino tante emozioni, penso non abbia senso nasconderle. Una persona deve vivere le emozioni perché ogni giorno si pongono e si propongono. Il calcio è un'emozione continua: ci si allena per il gol, per la vittoria, per regalare un'emozione a chi viene a vederci. Anche noi stessi calciatori siamo artefici di un'emozione che produciamo in noi stessi quando riusciamo a raggiungere un risultato. (Michele Paramatti)
  • Dategli 22 palloni, così la smettono di litigare. (Cesare Zavattini)
  • Devo
    Devo fare una cura di calcio | imparare cioè | cos'è | e cercare di capire i segreti | del Campionato | o sarò radiato | dalla vita incivile. (Marcello Marchesi)
  • Dicono gli intenditori che il nuovo foot-ball non corrisponde all'antico e perciò i nuovi nomi hanno giusta ragione di essere. Distinguono il rugby e l'association, due modi di giocare al calcio, questo più costumato e civile, l'altro fiero e violento nella gara di vietare l'accesso al pallone. (Alfredo Panzini)
  • Dobbiamo imparare a mantenere il possesso di palla. È la migliore difesa. (Martin Amis)
  • [«Giocare al calcio è ancora un divertimento o solo un lavoro?»] Durante la settimana è un lavoro. All'allenamento, che ti piaccia o no, devi impegnarti, devi stringere i denti, devi dare il massimo per prepararti. Quando gioco, invece, è tutto più facile; sì, mi diverto. (Enzo Francescoli)
  • E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai | di giocatori tristi che non hanno vinto mai | ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro | e adesso ridono dentro al bar. | E sono innamorati da dieci anni | con una donna che non hanno amato mai. | Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai. (Francesco De Gregori)
  • È fatto di unità lavorative scadenti, dove ognuno pensa di fregare l'altro, dove non si parla di responsabilità sociale. E dove i campioni non capiscono che fare delle cose eccezionali nello sport non ti dà diritti speciali o privilegi nella vita. (Pietro Mennea)
  • E quando il buon calcio si manifesta, rendo grazie per il miracolo e non mi importa un fico secco di quale sia il club o il paese che me lo offre. (Eduardo Galeano)
  • È una religione organizzata e la FIFA è la sua Chiesa. Pensateci: il suo leader è infallibile, convince nazioni sudamericane a spendere soldi che non hanno per costruire opulenti cattedrali [la costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo in Brasile] e potrà risultare responsabile della morte di un incredibile numero di persone in Medio Oriente. [gli operai che costruiscono le infrastrutture in Qatar per la Coppa del Mondo del 2018] [...] Ma per milioni di persone in tutto il mondo, come per me, è guardiano dell'unica cosa che dà un senso alle proprie vite. (John Oliver)
  • – E va bene, ti porto con me. Potresti imparare qualcosa.
    – Sul soccer?
    – No, Matt! Voi yankee lo chiamate soccer e mi fa vomitare! Devi smetterla di chiamarlo soccer! (Hooligans)
  • Entravo nel calcio in maniera molto timorosa, perché è un ambiente difficile, in cui non è facile essere accettati. E dove ho trovato un'ansia pazzesca di restare tagliati fuori, chi non lavora per qualche settimana, ha l'impressione di essere finito. Che non avrà un'altra possibilità... (Gian Paolo Montali)
  • Esiste una distanza troppo grande fra il calcio giocato e il calcio seguito attraverso i mezzi di comunicazione. È un po' come la pallina bianca della roulette. Certo, è determinante il punto in cui si ferma la pallina, però attorno c'è tutto un mondo di persone con interessi, scommesse, aspettative. È come se il calcio fosse una narrazione riveduta e corretta. (Ascanio Celestini)
  • – Ehi, ma sono zero a zero tipo da quanta minuti! È una palla!
    – È solo lo sport più popolare del mondo, ma come non detto, scorbutica!
    – Non è uno sport, è corsa! (Orange Is the New Black)
  • Fino a quando il calcio sarà un gioco, come facciamo a diventare grandi? (Marco Simone)
  • Forse anche il giuoco del calcio è un istinto antico come quello della fame. (Mondo cane)
  • [Nel 2020, «quanto dal calcio [...] noi possiamo capire il senso di un Paese?»] Forse è una domanda — come dire — troppo ambiziosa, nel senso che no so se dal calcio si possa veramente capire il senso di un Paese; certamente quello che si capisce da un'indagine storica su un pezzo di storia del calcio è che il calcio era una parte importante ed è diventata sempre più una parte importantissima e pervasiva della storia della società di un Paese, di una società contemporanea e, naturalmente, prendere in considerazione una società, una squadra, una vicenda che è centrale nella storia del calcio, in qualche modo ci aiuta a vedere la storia del Paese. (Aldo Agosti)
  • Fra calcio e ciclismo esiste una differenza sostanziale: nel calcio esiste il pareggio, nel ciclismo no, si perde, anche in fotografia per un niente. (Alfredo Martini)
  • Ho amato il calcio fin da quando posso ricordare e capisco la sua evoluzione e i suoi moderni bisogni. (José Mourinho)
  • Ho raccontato come funziona un mondo, il mondo del calcio, che non è come la gente se lo immagina. Nel calcio le cose vanno avanti così da una vita e tutti, ripeto, tutti hanno troppo da perdere per cambiare davvero le cose. (Filippo Carobbio)
  • Ho sempre detto che ammiro molto i miei colleghi del calcio. Operano in un mondo totalmente irrazionale, dove nessuno vive lo spettacolo solo per divertirsi. C'è spazio solo per il primo, gli altri non contano niente. (Julio Velasco)
  • I calciatori danno uno spettacolo più positivo rispetto ai politici. (Alberto Gilardino)
  • Il baseball non vale niente! È il calcio lo sport più veloce del mondo! Nel baseball si corre solo da una base all'altra, nel calcio invece bisogna sempre correre, correre, correre, correre! (Ai confini della realtà)
  • Il calciatore sta sul campo di gioco completamente esposto. È allo scoperto. Se è un fesso, si vede subito, se è un mascalzone, anche. (Marguerite Duras)
  • Il calcio ai miei tempi era diverso. [«In che senso?»] Oggi i genitori spingono i ragazzi a fare calcio abbagliati dai tanti soldi che girano mentre noi facevamo una vita di sacrifici e non pensavamo ai soldi. L'importante era esserci, poter giocare. (Cesare Cattaneo)
  • Il calcio appassiona sempre, anche se magari vivi dei momenti di conflitto, dei momenti dove il sistema non ti piace, dove magari pensi che si è perso un po' l'amore per questo sport, poi d'incanto quando iniziano le partite ritorni bambino e quindi dimentichi tutto per quei novanta minuti, sono i novanta minuti dove tu te la godi, perché è uno sport meraviglioso [...]. Non van bene tante cose, però quando inizia la partita e quando l'arbitro fischia, dimentichi tutto, d'incanto dimentichi tutto. (Cesare Prandelli)
  • Il calcio, come i tortellini in brodo, ha una sola versione, il gioco. Tutto il resto è fuffa. (Italo Cucci)
  • Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare. (Johan Cruijff)
  • Il calcio, dopo tutto, è un microcosmo della società. (Will Hutton)
  • Il calcio dovrebbe porsi qualche domanda su quello che è diventato e forse dovrebbero porsela anche i tifosi [...]. Le squadre sono delle SPA concentrate sul profitto, con scambi, passaggi spesso gonfiati, operazioni finanziarie, tanto che viene da chiedersi se i risultati poi siano limpidi o condizionati da tutto ciò. I diritti televisivi e il monopolio del calcio fanno il resto. La nazionale di volley ha vinto il titolo europeo e sui giornali c'era un trafiletto; per la squadra di calcio, che ha vinto il titolo equivalente, ci sono state pagine e pagine. Se non fosse un'offesa ad ingiustizie ben più serie, mi verrebbe da parlare di ingiustizia. Insomma, l'ipocrisia è tanta... In questo momento il calcio per me non è uno sport, è un business. (Antonella Bellutti)
  • Il calcio è attacco e difesa, e difendere non è una mala parola. Molti dicono di giocare all'attacco solo per farsi un'immagine, ma difendersi è un'arte, se lo si fa senza cattiveria. (Óscar Tabárez)
  • Il calcio è cambiato in modo sconvolgente. A partire dagli anni Novanta esso è stato attraversato da una netta svolta modernizzatrice che ha trasformato uno sport dalla radice fortemente ludica in un fenomeno dall'elevato profilo industriale. La mutazione genetica da rito collettivo animatore di passione popolare a complesso d'attività altamente razionalizzate e finalizzate alla produzione di utilità è collettivamente percepita, oltreché generalmente vissuta, come un arretramento qualitativo e sentimentale rispetto alla versione originaria del gioco. (Pippo Russo)
  • [Nel 2014] Il calcio è cambiato, ormai è un'azienda e chi investe il proprio denaro non vuole perderci niente. Prima era tutto diverso, era un investimento a perdere da parte di ricchi signori, che per gratitudine o altre ragioni loro, decidevano di investire i propri fondi in favore della città che gli aveva permesso di elevarsi a ceti sociali di un certo livello. Allora compravano la squadra di calcio del posto e ciò bastava a rendere felici i cittadini, perché il calcio crea emozioni, spirito di appartenenza, unione. I presidenti erano personaggi di questo genere: guadagnavano tanti soldi grazie alle attività che svolgevano e decidevano di non conservare tutti i proventi. Mettevano già in cantiere l'ipotesi di perdere una percentuale dei propri guadagni personali mediante il calcio. Adesso una cosa simile sarebbe impensabile. (Mauro Milanese)
  • Il calcio è come il cibo: se ti abitui all'aragosta, poi il risotto coi funghi non lo vuoi più. (Osvaldo Bagnoli)
  • Il calcio è come il sesso. Se lo fai di continuo, alla lunga ti annoia. (Gianluca Vialli)
  • Il calcio è come la vita, uno stato d'animo. Se sei felice e ti realizzi, è difficile che ti vada male. (Diego Godín)
  • Il calcio è come le donne, un po' irrazionale. (Silvio Berlusconi)
  • Il calcio è come una briscola al bar con il tuo migliore amico. Quando giochi, fai di tutto per fregarlo. Quando posi le carte, bevi con lui un bicchiere. (Osvaldo Bagnoli)
  • Il calcio è come una droga, ti entra nel sangue. (Claudio Ranieri)
  • Il calcio è divertimento, è un gioco. Se non ci si diverte e si gioca liberi meglio lasciar perdere. E dovrebbero ricordarselo anche i professionisti questo insegnamento. Chi pensa solo alla carriera non arriverà mai. (Paolo Pulici)
  • Il calcio è fatto di cervello, non solo di tecnica o qualità. (Roberto Mancini)
  • Il calcio è felicità, gioia di vivere. Il calcio è riso con i fagioli. (Toninho Cerezo)
  • Il calcio è la cartina di tornasole della società, enfatizza i suoi malesseri, compresi i pregiudizi di vario tipo. (Sara Gama)
  • Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti. (Arrigo Sacchi)
  • Il calcio è la sola religione del mondo che ho intorno. (Brunori Sas)
  • Il calcio è lo specchio di come un Paese si auto-rappresenta, è un lato culturale e identitario fondamentale. (Allyson Swaby)
  • Il calcio è sacrificio. Il calcio è legame con i compagni di squadra. Non al bar, bisogna essere generosi in campo. (Paolo Di Canio)
  • Il calcio è sempre lo stesso. Ai ragazzi, quando mi capita di parlarne, dico che quel che conta sono le righe bianche che delimitano il prato, con le porte e le bandierine. Gli altri discorsi li porta via il vento. (Francesco Morini)
  • Il calcio [...] è stata sempre la cosa che mi ha fatto stare meglio. In campo passa tutto. Il calcio ti fa sfogare, ti fa stare in compagnia e ti fa divertire o arrabbiare. È emozione. (Alia Guagni)
  • Il calcio è storicamente refrattario all'«esattezza» delle statistiche e, se vogliamo, buona parte del suo fascino nasce proprio da questo. (Marino Bartoletti)
  • Il calcio è un castello le cui fondamenta sono le bugie. Io dico pane al pane e brocco al brocco e passo per un tipo bizzarro. Tutti gli altri, dal mago Helenio al mago di Turi passando per l'asceta Heriberto, sono tipi regolari. (Manlio Scopigno)
  • Il calcio è un fattore di coesione, diversità, ricchezza nelle nostre società. E' uno sport che si gioca nei villaggi, nelle scuole, nei cortili, negli stadi. Non necessariamente ha a che vedere con le associazioni calcistiche, con le élite, con il denaro, con o ricchi proprietari. Ha a che vedere con noi, con la nostra identità (Margaritīs Schoinas)
  • Il calcio è un gioco anche di contatto: non è il ping pong o la danza. (Rudi Garcia)
  • Il calcio è un gioco bellissimo che i mediocri vogliono imbruttire nel nome del pragmatismo, ed è un gioco primitivo che i rivoluzionari vogliono violare attraverso metodi ad ogni costo scientifici. (Jorge Valdano)
  • Il calcio è un gioco davvero meraviglioso, Austin, e deve essere giocato meravigliosamente. (Il maledetto United)
  • Il calcio è un gioco dove il talento e le abilità individuali sono molto importanti. Ma non dimentico che è anche un gioco di squadra e che in ogni singola partita c'è qualcosa che va oltre tutto questo: le persone. Una grande squadra infatti è fatta di grandi persone. (Bojan Krkić)
  • Il calcio è un gioco, e il 50% è legato a fattori imponderabili. (Claudio Lotito)
  • Il calcio è un gioco ma anche un fenomeno sociale. Quando miliardi di persone si preoccupano di un gioco, esso cessa di essere solo un gioco. (Simon Kuper)
  • Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince. (Gary Lineker)
  • Il calcio è un rituale in cui i diseredati bruciano l'energia combattiva e la voglia di rivolta. (Umberto Eco)
  • Il calcio è un valore dominante per moltissime persone nel mondo e impatta le vite di più gente di quanta immaginiamo. (Gianni Infantino)
  • Il calcio è una cosa piacevolmente seria; in cui la parola pronostico non fa mai rima con banalità. (Marino Bartoletti)
  • Il calcio è uno spettacolo e vive anche di questo, cioè della capacità degli attori di interessare le folle. (Domenico Morace)
  • Il calcio è uno sport giocato da undici fuoriclasse e la tua squadra. (Arthur Bloch)
  • Il calcio è uno sport sporco, fatto di caso e astuzia, governato da divinità capricciose e ingiuste. Tentare di trasformarlo in un'equazione esatta è un'idea sbagliata, cercare di limitare l'influenza dell'imponderabile è tempo perso. (Michele Dalai)
  • Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un po' ti si mescola tutto nella testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché l'Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l'Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo... Okay, va bene tutto! Ma... non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro. Come fai a capire quando mancano tre minuti alla fine e stai due a uno in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa... E poi il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi. (Febbre a 90°)
  • Il calcio ha smesso da tempo di essere uno sport. Il calcio è "the global game" nel quale ci sono ogni tipo di finanzieri, ma anche tagliagole. Io ero anche andato in Colombia a fare servizi su Medellin e Pablo Escobar. C'era Arkan qui in Europa. Hai avuto davvero i peggiori elementi del pianeta che hanno posseduto squadre di calcio. Non ce la fai più a riportare il calcio dentro un alveo sportivo. (Paolo Condò)
  • Il calcio giocato è sicuramente la miglior medicina per il calcio stesso. (Gianluigi Buffon)
  • Il calcio in generale mi emoziona tutto: le dinamiche di gruppo, di spogliatoio, l'obiettivo, unirsi per raggiungerlo, risolvere le difficoltà, la comunicazione. La partita, gli allenamenti li considero una piccola vita. Il calcio è uno sport di relazioni e per me sono importanti. Per questo sono così invasata, perché vedo nel calcio una vita in miniatura. (Martina Rosucci)
  • Il calcio non è chimica, non ha regole universali. (Claudio Ranieri)
  • Il calcio non è come il ciclismo. Nel calcio non esiste mai la discesa, c'è solo la salita. (Maurizio Ganz)
  • Il calcio non è come il tennis, dove si gioca da soli: qui si vince in undici, anzi in ventidue. (Amedeo Carboni)
  • Il calcio non è la guerra o una partita a scacchi. È uno sport dove la componente tecnica resta il requisito fondamentale. (Gianfranco Zola)
  • Il calcio non è un telefono erotico.[1] (striscione)
  • Il calcio oggi insegna a farsi furbi, ad essere esigenti, duri. (Gianluca Vialli)
  • Il calcio per me è passione pura, è dedizione, sacrificio, gioia e rabbia nello stesso tempo. Lo ami così tanto da dedicare tutto il tuo tempo per questo sport, ma se non ottieni quello per cui hai lavorato duramente lo odi, pensi di aver sprecato tempo e vorresti abbandonarlo. Un'ora dopo questo pensiero ti ritrovi sul campo, più determinata e vogliosa di prima per raggiungere l'obiettivo. (Marta Carissimi)
  • Il calcio per me è stato un grande maestro di vita, mi ha tirato su. [...] Mi ha insegnato il rispetto, l'impegno con se stessi. Mi ha fatto capire che il futuro dipendeva da me e non da altri. Io non ho mai avuto una mentalità che mi spingesse a dare la colpa all'allenatore o alla società se qualcosa non funzionava. Ho sempre pensato che dovessi essere io a costruire il mio futuro. (Sergio Floccari)
  • Il calcio per me è una palestra di vita. Mi ha insegnato tanti valori che rivivo nella vita di tutti i giorni: il saper fare squadra e la capacità di imparare a condividere, sia i momenti belli che quelli difficili, per esempio. (Cecilia Salvai)
  • Il calcio professionale è solo denaro e corruzione. Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte. Non voglio più far parte di un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia. A cosa mi serve guadagnare tanto se quello che ottengo è frutto della sofferenza di molta gente? La fortuna di questa parte del mondo esiste solo grazie alle disgrazie del resto. (Javi Poves)
  • Il calcio può insegnarti molto perché è uno sport di squadra. Ti fa condividere i bei momenti ma anche la responsabilità. Ovviamente è importante prenderlo sul serio, e che il gruppo si aiuti a vicenda. Penso che sia tra le cose più importanti del calcio e di tutti gli sport di squadra. Quando sei in difficoltà c'è sempre un compagno che può darti una mano e viceversa se è un tuo compagno ad avere problemi. (Patrizia Panico)
  • Il calcio rende povero anche chi è ricco. (Flavio Briatore)
  • Il calcio si evolve, però alla base rimangono due qualità fondamentali: i "piedi buoni" e il cervello. Anche il più bravo allenatore di questa terra senza giocatori con queste caratteristiche può chiudere bottega. (Silvio Piola)
  • Il calcio si gioca con la testa. Se non hai la testa, le gambe da sole non bastano (Johan Cruyff)
  • Il calcio si gioca con le palle a terra. (Salvatore Schillaci)
  • Il calcio sicuramente non è solo un gioco. Oggi è un'industria che ha la potenzialità di influenzare sia in positivo che in negativo. Da questo punto di vista spetta a chi gestisce il calcio, siano essi le istituzioni calcistiche, i club o i giocatori, assumersi le proprie responsabilità e saper indirizzare la valenza e la portata che ha il calcio nella direzione giusta. (Andrea Agnelli)
  • Il calcio somiglia alla musica: la musica può forse essere spiegata con la musica? No, così il calcio: non ha nemmen bisogno della Lingua per farsi intendere. Il calcio buca ogni linguaggio. (Carmelo Bene)
  • Il calcio ti fa gioire un attimo per un nulla gioiosamente confezionato, ti fa rimpiangere per anni le occasioni perdute per non aver tenuto la testa lì, sempre lì, appassionatamente. (Italo Cucci)
  • Il calcio ti prende perché tutti in classe da bambino ne parlano. Quando vai all'oratorio, per strada, si gioca a calcio. È qualcosa di così bello che non può non piacerti. Se non ti piace hai un problema. (Francesco Mandelli)
  • Il calcio va preso per via intramuscolo, orale o scritta, a piccole dosi, direi quasi minuto per minuto, altrimenti può provocare dei disturbi a volte anche molto gravi. (Cochi e Renato)
  • Il calcio visto dagli spalti non è uno spettacolo drammatico. L'aspetto drammatico è televisivo, uno spettacolo di primi piani sui volti dei protagonisti. È la differenza tra teatro e cinema. A teatro si è più vicini al corpo dell'attore, come allo stadio. Al cinema al volto, come in televisione. (Umberto Contarello)
  • Il coraggio è un concetto molto potente nel calcio, dipende molto però anche da come ti senti il giorno del match, c'è sempre un momento in cui è difficile trovare coraggio, in cui tutto sembra impossibile. Poi c'è il gioco di squadra: è vero che la propria performance viene prima di tutto, ma bisogna sempre ricordarsi che ci sono altre 10 persone in campo, che non esiste calcio senza gruppo, e così come la squadra è lì per tirarti su se cadi, anche tu sei lì per le compagne. La creatività è un bellissimo concetto da applicare al calcio, è ciò che separa un calciatore amatoriale da un professionista, lo trovo bellissimo. Per me un'altra caratteristica fondamentale è essere versatile. Nella vita succedono così tante cose che è molto importante saper reagire, quindi in questo senso è come essere sul campo, dove siamo abituate a rispondere sempre a quello che ti succede di fronte. E soprattutto è fondamentale continuare a insistere anche se la partita non sta andando proprio come vorresti o come ti saresti immaginata. (Allyson Swaby)
  • Il mondo del calcio è simile a quello dello spettacolo: il presidente della squadra è il produttore, l'allenatore è il regista, il direttore sportivo equivale al direttore di produzione, i calciatori sono ovviamente gli attori e la partita è il film. (Mario Cecchi Gori)
  • Il nostro sport ha bisogno di attaccanti letali, marcatori, eroi. Ma il calcio è molto più del momento del trionfo. Il calcio è lavoro di squadra, unità, difesa, assist e sacrificio. (Philipp Lahm)
  • Il pubblico occidentale non sa che il calcio è stato inventato in Cina. Già nel 200 dopo Cristo veniva usato per allenare i soldati alla velocità, alla prontezza. Questo sport è dilagato molto più tardi in Europa, nelle vostre società oggi calciocentriche. Mi sembrava giusto ricordarvi da dove arriva. (John Woo)
  • Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini. Il calcio è uno sport per gentiluomini giocato da bestie. Il football è uno sport bestiale giocato da bestie. (Henry Blaha)
  • Il vero calcio rientra nell'epica: la sonorità dell'esametro classico si ritrova intatta nel novenario italiano, i cui accenti si prestano ad esaltare la corsa, i salti, i tiri, i voli della palla secondo geometria e labile o costante... Trattandosi di un tentativo nuovissimo, non dovrei neanche temere di passare per presuntuoso. (Gianni Brera)
  • In galera ho conosciuto uomini degni di questo nome, mentre nel calcio il più pulito ha la rogna. (Michele Padovano)
  • In Italia il bambino ha soltanto il calcio, non sognerà mai qualcosa di diverso da uno stadio pieno e un pallone tra i piedi. Chiamiamo le cose con il loro nome: questa è dittatura. (Fabio Cannavaro)
  • In Italia il calcio è passione, per molti è la vita e ci sono sempre grandi aspettative. (Bojan Krkić)
  • In tutto il mondo, ci dicono, in ogni momento ci sono un tot di persone che nascono, muoiono, concepiscono un figlio, oppure si trovano una pistola puntata addosso. A me piace pensare che in ogni istante da qualche parte nel mondo un giocatore dilettante qualsiasi stia segnando un gol straordinario. È successo a chiunque abbia giocato a calcio. In qualche occasione, forse anche una volta sola, abbiamo spedito la palla in gol da 25 metri, lasciando di sale il portiere, oppure abbiamo incornato il pallone (a occhi chiusi ovviamente) spedendolo nel sette come una fucilata. Non tutti gli sport offrono questa emozione. Quante volte può capitare, andando alla piscina comunale, che qualcuno batta il record del mondo? Eppure, per la legge delle probabilità, ogni domenica un pancione bolso che passa le giornate al pub segna un gol splendido quanto quelli dell'inarrivabile Pelé e del possente Bobby Charlton. Può accadere ovunque e se si sa aspettare abbastanza succederà praticamente dappertutto. È questo il bello del calcio: qualche momento sublime, molti episodi ridicoli, e tutto ciò che sta nel mezzo tra i due opposti. (Il mio anno preferito)
  • In Tv c'è più calcio | che in una cura per osteoporosi. (Caparezza)
  • [Sulla sfida di un storico nel 2020 di scrivere di calcio] [...] la sfida per uno storico era quella di tentare storicizzare, appunto, una passione e c'è di parlare in termini professionali applicando i nostri istrumenti, i nostri metodi di ricerca, anche la nostra deontologia professionale a un argomento che s'apassiona, che sia sempre profondamente apassionato. In fondo, non è tanto diverso che scrivere in termini i più possibili — storici, seri e rigorosi — di una passione; vorrei dire, anche se certamente è un pò diverso, politica, civile o religiosa, ecco. (Aldo Agosti)
  • In Tv si vede un altro sport, mica il calcio. La Tv è un preservativo: annulla e mistifica. (Renzo Ulivieri)
  • In una squadra di calcio c'è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c'entrano. Loro firmano solo gli assegni. (Bill Shankly)
  • Io credo di essere una persona sincera e onesta, dunque nel mondo del pallone non posso trovarmi bene. Qui, per andare avanti, si deve recitare. [...] Gente falsa è arrivata al top e potrei farvi molti esempi. (Sergio Porrini)
  • Io dico sempre ai ragazzi che il calcio per noi è movimento, spostamento. Bisogna sempre correre. Ogni giocatore, in ogni circostanza, ha sempre una buona ragione per correre. Nel calcio non esiste una sola circostanza in cui un giocatore possa permettersi di stare fermo in campo. (Marcelo Bielsa)
  • Io ero più vicino all'essere un irrequieto e a tentare di primeggiare da solo quindi tendente all'egoismo. Ciò che mi ha insegnato il calcio è che il lavoro di squadra è il valore aggiunto, senza squadra non si va lontano. [...] Il calcio ti insegna a dominarti e a pensare prima che a te stesso alla squadra e al gruppo. (Valeriano Balloni)
  • Io non critico chi simula, perché il calcio è dei furbi. [...] In campo si va soltanto per vincere, non c'è nulla di male a usare l'inganno per riuscirci. (Paolo Montero)
  • Io non sono un tifoso del calcio nell'accezione solita del termine. È uno spettacolo che mi interessa, visto anche il gran rumore che riesce a crearsi intorno. (Adolfo Celi)
  • Io penso di essere stato fortunato, ho avuto soddisfazioni dai risultati, qualche delusione solo dai rapporti umani. Il calcio mi ha divertito, illuso, amareggiato, condizionato, maturato. Ormai lo vivo non come una professione ma come un modo di essere. (Emiliano Mondonico)
  • La cultura [italiana] con la C maiuscola, l'Accademia, non si è mai occupata di calcio, guardandolo anzi con un po' di pregiudizio. Secondo la mia opinione perché nel post guerra il calcio era stato interpretato da questi storici come compromesso col fascismo, visto che era stato forse il più grande strumento di propaganda fascista, quindi la cultura e gli storici, soprattutto di sinistra, lo vedevano con grande pregiudizio. All'estero la storia sociale sul calcio ha fatto e sta facendo molto, in Italia poco o nulla. (Matteo Marani)
  • La ragione per cui le donne non giocano a calcio è che undici di loro non indosserebbero mai lo stesso completo in pubblico. (Phyllis Diller)
  • La razza peggiore del calcio? Sono i calciatori. Pensano solo ai diritti e neanche conoscono i doveri. Pensano solo ai soldi che, puntualmente, a fine carriera finiscono perché non hanno la cultura di metterli da parte o di farli fruttare (tranne i top player che anche se volessero farli finire non ci riuscirebbero) e anche se perdono pensano "ma che me ne frega, tanto la mia responsabilità la devo dividere per 18". (Michele Criscitiello)
  • Lavorando nel calcio ho scoperto che i campioni, anche quelli strapagati, hanno lo stesso entusiasmo, lo stesso amore per il gioco di tutti gli altri sportivi. (Gian Paolo Montali)
  • Mi riconosco nel calcio, in quello dove non devi farti condizionare. Il calcio è qualcosa di personale, è un'esperienza unica che va vissuta. Non è un sentito dire. (Emiliano Mondonico)
  • [«Com'è cambiato il calcio rispetto agli anni '70 e '80?»] Mio padre mi portava nei ritiri e negli spogliatoi. C'era un rapporto molto più sincero e umano con i giocatori e le società. Il business ha raffreddato tutto. Adesso di alcune società non potrai mai avere un'intervista se non pagando o chiedendo autorizzazione mesi prima a causa dell'esclusiva che hanno le Pay Tv. Questo meccanismo ha spersonalizzato il racconto sotto il profilo umano. (Marco Mazzocchi)
  • Nei settori giovanili i ragazzi ti seguono per definizione, in prima squadra è più complicato. I calciatori preferiscono avere compiti da eseguire piuttosto che problemi da risolvere. (Maurizio Viscidi)
  • Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono. (Vujadin Boškov)
  • Nel calcio chi vince si garantisce l'eternità. Sarà per questo che molti allenatori non subiscono il fascino a volte traditore della bellezza, ma guardano al sodo, al successo, in qualsiasi maniera lo si raggiunga. Una letteratura sciocca pone il bello avverso al concreto, come se le due facce di un'opera non fossero entrambe importanti. (Alessandro Bonan)
  • Nel calcio è ampiamente riconosciuto che, se entrambe le parti sono d'accordo per imbrogliare, barare è giusto. (C. B. Fry)
  • Nel calcio è bene nascondere i propri pregi. (Franco Scoglio)
  • Nel calcio è già stato inventato tutto: basta imparare da quelli che l'hanno fatto prima e metterlo in pratica nel miglior modo possibile. (Paolo Pulici)
  • Nel calcio gli slogan diventano ideologie, basta siano verosimili per essere creduti. (Mario Sconcerti)
  • Nel calcio non conta il passato, ma quello che si riesce a raccogliere nel presente. (Ilario Castagner)
  • Nel calcio non vince chi è forte... nel calcio è forte chi vince! (Holly e Benji)
  • Noi calciatori siamo ragazzi normalissimi: non vedo cosa ci sia tanto di speciale fuori dal campo. Va bene, ci sono quei novanta minuti in cui sei al centro dell'attenzione, ma fuori basta, non c'è niente di straordinario. (Davide Frattesi)
  • Noi giocatori siamo soli, già battuti in partenza. Se parliamo solo di calcio siamo limitati. Se invece facciamo un'intervista nella quale andiamo oltre, ecco che ci accusano di essere degli esibizionisti e tutto il mondo viene a criticarci. L'unica nostra vera colpa è quella di non essere riusciti a combattere l'immagine che si è andata costruendo nella testa della gente dei calciatori come gente viziata e strapagata. (Luca Marchegiani)
  • [Sulla definizione di calcio come un «gioco semplice»] Non è un gioco semplice, ma non è neanche complicato come a volte lo si fa passare. Il calciatore è pratico, vuole che i concetti gli siano spiegati nel miglior modo possibile per poter fare il suo lavoro al meglio. (Mattia Bani)
  • Non ho mai perso un secondo di sonno per il calcio: ci sono cose più importanti. (Ottavio Bianchi)
  • Non mi manca il calcio. La gente non sa quanti sforzi deve fare un calciatore per essere sempre in forma e dare il massimo in campo, ogni giorno. (Marcel Desailly)
  • Non mi sta bene che siamo tutti qui ad aspettare un calciatore, cioè un inutile, d'accordo... un semplice intrattenitore. (Stanis La Rochelle, Boris)
  • Ovunque i bambini hanno il pallone fra i piedi, a qualsiasi latitudine e in ogni contesto socio-economico. (Julio Velasco)
  • Per chi vive il calcio in maniera spensierata, tutto è ancora un gioco. Devi fare il calciatore per crescere, per metterti in discussione, per arrivare oltre i tuoi limiti. Ma non devono essere i soldi a governare i tuoi piedi. Nel calcio, certo, ci sono calciatori lontani, e altri sulla terra. (Alberto Gilardino)
  • Per diventare un calciatore professionista servono tante componenti. Prima di tutto, la qualità, perché se non ne hai difficilmente puoi fare il calciatore. Arrivano in alto anche giocatori con meno qualità, però hanno testa e fisico fuori dal comune [...]. La testa, infatti, è il secondo elemento fondamentale, soprattutto se non sei un fenomeno con i piedi. La testa e il carattere, perché non è semplice arrivare, ma ancora più difficile è rimanere a certi livelli. Non ultima, serve la fortuna, ovvero trovare un allenatore che crede in te, avere le occasioni di mettersi in mostra al momento giusto e sfruttarle appieno. Se non riesci tu, dietro ce ne sono molti altri... (Sergio Pellissier)
  • Per i tifosi di pallone il calcio è più di uno sport, lo vivono in maniera più intensa, sembra più una religione. (Kobe Bryant)
  • Per tanto tempo, almeno fino ai 30 anni, esattamente sino al 29 maggio 1985, sono riuscito a rigirare fra le mani il pallone, e, in generale, il mondo del calcio, come un giocattolo. Anzi: come "il Giocattolo", con la "G" maiuscola, una affascinante e spassosa appendice dell'infanzia. Dentro un recinto ideale, avevo collocato figurine, prati, porte, tacchetti, stadi, spogliatoi, penne, taccuini, rotative, microfoni, telefoni, transistor... le campane della domenica, le code ai botteghini, le attese sulle gradinate, i fischi di inizio contemporanei, e le voci senza volto di "Tutto il calcio". Guai a modificare l'equilibrio! Un romanzo popolare che suggeriva il quesito "ma come saranno riusciti, nei secoli scorsi, a fare a meno del calcio?". Era una domanda carica di romanticismo e di superficialità, perché più il calcio conquistava le folle, e più era destinato a calarsi nella società. (Carlo Nesti)
  • Perché la gente ama il calcio? Perché non ha nessuna verità, nessuna legge. (Michel Platini)
  • [Nel 2021, «sono pochi gli ex calciatori ad essersi disinteressati di questo sport. Che cosa è successo?»] Perché non esiste più quella bellezza di cui mi sono innamorato. C'è più freddezza, non c'è più entusiasmo. Oggi hanno creato dei divi. Una volta il calcio era un mestiere come un altro, un po' più riconosciuto economicamente ma non era un divismo come lo è attualmente. C'è troppa pubblicità, vivono troppo di quello. Alcuni hanno perso i veri valori. Spesso sento la nostalgia del calcio che ho conosciuto, ho conservato i vecchi Hurrà Juventus che ho riletto più volte nel corso della vita. Rivedere certe sfide disputate con Pele, Di Stefano, Kupa è un qualcosa che mi fa emozionare. [...] È tutto completamente differente, c'è una esaltazione generale per delle giocate molto semplici. Una volta dovevi lavorare sodo per essere titolare, oggi con i contratti di tre o quattro anni sei quasi obbligato a scendere in campo. Anche la longevità non era la stessa: ai miei tempi a trent'anni eri già arrivato, ora puoi giocare fino ai quarant'anni ed essere ancora in forma. Vogliamo anche parlare di come si viveva questo sport? Prima era una festa, ora non lo è più. (Carlo Dell'Omodarme)
  • Perfino in Vaticano parlano solo di calcio. Stamattina ho sentito che pregavano perché non crolli l'Olimpico. (Osvaldo Soriano)
  • Più conosci il calcio, più ti rendi conto che è tutta una questione di soldi, che è marcio, e questo ti toglie l'entusiasmo. (Javi Poves)
  • Proteggimi perché io sono uno di quelli | che se a calcio sbaglia il primo pallone | butta via tutta la stagione e non si riprende più. (Thegiornalisti)
  • Puoi prendere in giro tutti in questo Paese [l'Italia], i politici, il Presidente della Repubblica, addirittura il Papa, ma non puoi prendere in giro il calcio. (Marco Mazzocchi)
  • Qualche volta, se giochi a calcio, la devi proprio buttare dentro. (Thierry Henry)
  • Quando abbiamo un pallone tra i piedi noi calciatori siamo felicissimi. Quello che succede dietro, nel retropalco, spesso non è proprio bellissimo. Chi diventa un calciatore quando arriva al mio livello? Il più delle volte un uomo molto solo. (Paulo Dybala)
  • Quando il simpatizzante del calcio muore va in Italia, dove trova i migliori giocatori del mondo, le partite sui canali pubblici e tanti giornali sportivi. E bel tempo. (Simon Kuper)
  • Quando parliamo di calcio, e di che cosa parliamo in realtà? Spesso ci si riduce a parlare di quella che è stata l'azione sul campo, il gol, il fuorigioco, dato o non dato. Ma il calcio non è questo. Il calcio fa parte dell'industria dell'intrattenimento, fa parte del settore dello sport, ed è la principale attività all'interno dello sport. Quando parliamo dell'industria dell'intrattenimento parliamo di un'industria di 750 miliardi che, è evidente, comprende il gaming, gli sport, la musica, musei, teatri, di quello che facciamo noi nel nostro tempo libero, l'intrattenimento. Quando parliamo dell'industria dello sport parliamo di un'industria di 140 miliardi. E quando parliamo del calcio parliamo di un'industria di 43 miliardi. Quindi, sì, è giusto parlare del gol dato o del gol non dato o del fuorigioco, però stiamo parlando di un'industria di queste dimensioni. (Andrea Agnelli)
  • Quando sei un ragazzino e usi la tua immaginazione, ti vedi fare goal a Wembley con 100.000 tifosi che urlano il tuo nome. Non pensi a tutto ciò che ti toccherà prima di quel momento, tipo startene in un campo d'allenamento gelato con le ginocchia che tremano con davanti questi giganti che fino a poco prima conoscevi solo per nome. (George Best)
  • Quando sono in Inghilterra penso spesso che siamo davvero ossessionati dal calcio: se perdiamo è una tragedia, se vinciamo siamo esaltati. Poi vengo in Italia e vedo che è esattamente la stessa cosa... (Jake Arnott)
  • Quelli che quando perde l'Inter o il Milan dicono che in fondo è solo una partita di calcio e poi tornano a casa e picchiano i figli. (Enzo Jannacci)
  • Quello che fa la differenza è il gruppo. Il calcio è uno sport di squadra, si lavora tutti insieme. Avere un gruppo forte vuol dire dare tutto in campo per la squadra e questo alla fine fa la differenza. (Alia Guagni)
  • Qui [sui campi di calcio] tutto è strettamente congiunto con la natura: la terra, il vento, il sole, sono compagni che giocano contro di noi o a favore nostro, e vedi bene che poco fa eravamo i fratelli della pioggia, così com'ero come nella vecchia guerra il fratello delle radici e della notte stellata. (Henry de Montherlant)
  • Rispetto agli anni in cui sono stato protagonista nel calcio anni '70-80, devo dire che in qualcosa è cambiato ad esempio la velocità delle azioni, la forza espressa dagli atleti, ma la sua essenza è sempre la stessa, il calcio rimane sempre un gioco bellissimo. (Salvatore Vullo)
  • [Sulle palle alte] Se Dio avesse voluto che giocassimo a calcio tra le nuvole, avrebbe dovuto mettere l'erba lì su. (Brian Clough)
  • Se questo può essere definito il secolo dell'uomo comune, allora il calcio, fra tutti gli sport, può essere definito come il suo gioco per eccellenza. In un mondo tormentato dalle bombe all'idrogeno e dal napalm, il campo di calcio è un luogo dove il buon senso e la speranza rimangono protetti. (Stanley Rous)
  • Secondo me il calciatore moderno dev'essere in grado di comportarsi in base alla zona di campo che occupa e non in base al ruolo che gli viene affidato. Se un'ala destra in fase di rientro si ritrova a fare il terzino, deve saperlo fare. Se un centravanti in fase di rifinitura si stacca dalla marcatura, deve saper mettere una palla filtrante. Penso che il calcio del futuro è fatto di zone di campo nelle quali i giocatori deve sapersi muovere. Questo non significa che i giocatori devono saper far tutto. L'ala continuerà ad essere molto brava quando avrà la possibilità di lavorare sulla riga. Ma l'ala che resta nella stessa zona tutta la partita può essere anche facilmente marcabile. Quindi deve saper venire tra le linee o deve saper andare in profondità senza palla. Il senso del ruolo va rivisto: bisogna sapersi muovere preferibilmente in una zona di campo, ma saper interpretare anche altre zone. [...] Per me il concetto di calcio totale è voler giocare in tutte le fasi. (Maurizio Viscidi)
  • Sempre più persone guardano il calcio, però è sempre meno attrattivo. Ne beneficia solo il business, perché per loro conta solo il numero di spettatori [...]. Sono certo che il calcio sia in un processo di declino. Cioè, sempre più persone guardano il calcio, ma sta diventando sempre meno attraente perché non è privilegiato ciò che ha reso questo gioco il primo gioco al mondo. Alla fine, quel processo viene interrotto: se lasci che molte persone lo vedano, ma non ti assicuri che ciò che vedi sia piacevole, ciò favorisce il business perché il business è che molte persone lo vedano, ma a che prezzo? [...] Essenzialmente il calcio è di proprietà del popolo. Perché i poveri hanno poche possibilità di accedere alla felicità, visto che non hanno i soldi per comprare la felicità. Quindi il calcio, essendo gratuito, di origine popolare... Il calcio è una delle poche cose che i poveri hanno, ma ormai non ce l'hanno più. (Marcelo Bielsa)
  • Si giocava per la gloria dell'URSS e per amore del calcio, non per i soldi. (Rinat Dasaev)
  • Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, | sole che batte sul campo di pallone | e terra e polvere ché tira vento, | e poi magari piove. | Nino cammina che sembra un uomo, | con le scarpette di gomma dura: | dodic'anni e il cuore pieno di paura. | Ma, Nino, non aver paura di sbagliare un calcio di rigore: | non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore; | un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. (Francesco De Gregori)
  • Sono terrorizzata dal mondo del calcio. Ho vissuto sette anni di terrore. La domenica non esisteva per me. (Michelle Hunziker)
  • Su dieci trasmissioni sette sono di calcio. È una cosa impossibile. Se mi capita di guardarle mi addormento. (Ilary Blasi)
  • Tra una bella donna e una partita di calcio non ho dubbi: scelgo la seconda. (Luigi Cagni)
  • [«Per lei cos'è il calcio?»] Un gioco da bambini, nel senso più puro e vero del termine. I rapporti tra giocatori, e con gli allenatori, sono regolati da un modo di interagire infantile e irrazionale. Io ti do una cosa, tu cosa mi dai in cambio? Funziona così. Difficile da spiegare a chi non fa parte di quel mondo. (Marco van Basten)
  • Facciamo giocare i bambini e non cerchiamo di trasformare il calcio in una scienza esatta, perché non è un gioco di schemi.
  • Il calcio è molto semplice: bisogna fare due cose, la fase offensiva e quella difensiva, e bisogna farle bene tutte e due. Quando non attacchi al massimo non è certamente una vergogna, anzi... fare una bella fase difensiva vale come lavorare al meglio sulla fase offensiva, perché l'obiettivo finale è il risultato e ci si può arrivare in qualsiasi modo. Lo spettacolo è al circo: noi dobbiamo vincere le partite e fare i tre punti.
  • Il calcio è semplice, ragazzi. È inutile complicarlo, è semplice: in campo tu devi fare l'opposto di quello che fa l'avversario. Se l'avversario ti viene incontro, ti allontani. Se si allontana, gli vai incontro. Fine. Vogliono renderlo più difficile di quello che è. L'aspetto psicologico è l'ottanta per cento della prestazione dei giocatori.
  • Il lunedì mattina mi arrivano dei pacchi di roba così, tutti i numeri possibili e immaginabili estratti dalla partita della domenica. Io non li leggo nemmeno, guardo soltanto il numero dei falli fatti e subiti e i duelli aerei vinti e persi. Fine. Non guardo altro. Perché se fai fallo, vuol dire che sei vicino alla palla, e dov'è che si difende, nel calcio? Vicino alla palla. Se metti undici giocatori attaccati l'uno all'altro sulla linea di porta, non la coprono tutta. Se fai fallo, vuol dire che sei vicino alla palla, e se sei vicino alla palla vuol dire che stai difendendo.
  • Lo vogliono fare passare per scienza, invece non c'è un cavolo di niente di scientifico. È uno spettacolo, e lo spettacolo lo fanno gli artisti. Qui vogliono spoetizzare il calcio, soffocare la creatività: è questo l'errore più grande che stiamo facendo. Se togli la poesia, allora tanta vale giocarsela al computer.
  • Mi rendo conto che si finisce per risultare simpatici come una vuvuzela ad essere critici sul mondo del calcio, soprattutto in questa nazione nella quale i calciatori a detta dei giornalisti sportivi sono "modelli per i giovani". Infatti, attraverso faticosi e costosi spot televisivi, i calciatori insegnano ai giovani a stipulare contratti telefonici, a curarsi i capelli, a bere birra, a giocare a poker. Ma io ho un sogno: vorrei che il calcio diventasse uno sport.
  • Se il calcio fosse uno sport gli arbitri sarebbero estratti a sorteggio e anche i calciatori, perché se il calcio fosse uno sport i calciatori più bravi non giocherebbero necessariamente con le squadre più ricche.
  • Se il calcio fosse uno sport i giornalisti sportivi sarebbero molti di meno.
  • Se il calcio fosse uno sport non ci sarebbero né tifosi né ultras, ma solo gioia.
  • Esaltare a spron battuto sempre i soliti, considerare il calciatore un divo e non un campione è l'errore storico del nostro tempo.
  • Il calcio non è solo divismo, non è tifo alquanto cretino con richiesta di autografo, è resoconto della vita. Questo gioco è emblematico del resto. Uno stortignaccolo può vincere nel calcio come un Adone. Contano le qualità dello spirito, il nerbo, la tempra.
  • Il calcio non può esimersi di essere sempre fatto atletico, ma non potrà mai somigliare al basket, e perciò è anche estro, invenzione, improvvisazione.
  • Nel calcio succedono, a ben guardare, le stesse cose che accadono nella vita: alla lunga vince chi è più tenace, chi è serio, chi si applica; non vince l'estro sregolato.
  • Per me il calcio è una parte della vita che conta, porta avanti la salute e il benessere, dà ai diseredati tanta illusione.
  • A me piace avere un rapporto diretto con i ragazzi, ma nel calcio di oggi purtroppo è sempre più difficile. [...] Il calcio è cambiato, e i giocatori sono più diffidenti. [...] Secondo me è una perdita, perché il calcio non è solo quello che si vede in campo. La tattica ormai la possono spiegare tutti, ma è l'aspetto psicologico che fa la differenza.
  • Il calcio è semplicemente un'industria enorme che ha i riflettori puntati addosso. [...] Giocatori e allenatori possono essere contestati per i loro ingaggi a volte spropositati, possono essere criticati per il loro gioco, insultati per come mettono in campo la squadra ma loro per lo meno vincono o perdono. Tutto intorno c'è una fauna di personaggi che non hanno né arte né parte: quelli pur stando dentro al calcio di sicuro non perdono mai.
  • [«Cos'è che ti piace di meno del calcio di questo primo decennio del 2000?»] La poca passione che manifestano coloro che sono al timone di club e federazioni. Anni fa se si fossero affacciati al mondo del calcio personaggi senza alcuna competenza calcistica ma solo provvisti di brama di guadagno, sarebbero stati additati come eccezioni. Oggi succede il contrario. Credo che, ad esempio, presidenti di Serie A che venivano considerati quasi folkloristici negli anni '80, oggi, inseriti nel contesto attuale, potrebbero sembrare dei seminaristi... Inevitabile che, a cascata, la scarsa passione per il calcio investa tutti gli addetti ai lavori, fino ai calciatori.
  • Resto dell'idea che certe curve siano molto migliori di certe tribune.
  • Riguardo al calcio moderno, dico che non ci sono soltanto apetti negativi, ma alcune innovazioni hanno portato beneficio a tutto il movimento. Penso alla possibilità di veder giocare tanti campioni, anche all'estero: ai miei tempi, Pelé potevamo soltanto immaginarcelo quando tiravamo calci al pallone nei cortili e nei campetti di periferia. Adesso è diverso, anche se io penso che parlare di calcio moderno e calcio nostalgico sia una forzatura: esiste il calcio e basta.
  • Ancora non so dire se il calcio sia un gioco molto più semplice di quanto io pensi, o molto più complicato. Quello che so, è che ancora non l'ho capito bene. (Il mio anno preferito)
  • I tifosi di calcio parlano in questo modo: i nostri anni, le nostre unità di tempo vanno da agosto a maggio (giugno e luglio non esistono neanche, soprattutto negli anni dispari, che non hanno i mondiali o gli europei). Chiedetici quale è il periodo migliore o peggiore della nostra vita e il più delle volte vi risponderemo con un numero a quattro cifre – 66/67 per i tifosi del Manchester United, 67/68 per quelli del Manchester City, 69/70 per quelli dell'Everton, e così via – recante nel mezzo un silenzioso trattino, unica concessione al calendario in uso nel resto del mondo occidentale. Ci ubriachiamo l'ultimo dell'anno, come tutti, ma in realtà è dopo la finale di Coppa, in maggio, che facciamo ripartire il nostro orologio interiore, e ci lasciamo andare alle promesse e ai rimpianti e agli impegni di rinnovamento che le persone normali si concedono alla fine dell'anno tradizionale.
  • Il calcio, com'è noto, è il gioco del popolo, e come tale cade nelle grinfie di tutta quella gente che non è, insomma, il popolo. Ad alcuni piace perché sono dei socialisti sentimentali; ad altri perché hanno frequentato le scuole private, e vorrebbero non averlo fatto; ad altri perché il loro lavoro – di scrittore, giornalista televisivo o pubblicitario – li ha portati molto lontani da quello che considerano il loro luogo di appartenenza, o di provenienza, e il calcio sembra loro un modo veloce e indolore per ritornarci.
  • Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé.
  • Strano che non abbia ancora detto che il calcio è uno sport stupendo, ma è chiaro che lo è. I gol hanno quel valore della rarità che i punti e i set non hanno, e quindi ci sarà sempre quel fremito, il fremito di vedere qualcuno fare qualcosa che può essere fatto solo tre o quattro volte in tutta una partita se sei fortunato, neanche una se non lo sei. E mi piace la velocità, la mancanza di una formula prestabilita; e adoro come gli uomini piccoli possano distruggere quelli grandi (guarda Beardsley contro Adams) in un modo che in altri sport è semplicemente impossibile, e il fatto che la squadra migliore non necessariamente vince. E poi c'è l'aspetto atletico (con tutto il rispetto dovuto per chi gioca a cricket come Ian Botham e per i trequartisti della nazionale inglese di rugby, sono pochissimi i bravi giocatori grassi), e il modo in cui la forza e l'intelligenza debbano unirsi. Il football fa sì che i giocatori appaiano splendidi e armonici come altri sport non permettono: un tuffo con colpo di testa perfettamente sincronizzato o un preciso al volo consentono al corpo di raggiungere una compostezza e una grazia che certi atleti non riusciranno mai ad esibire.
  • [«Quando non ci sono le telecamere, il calcio com'è?»] È ostico, maschile. Giochi su terreni assurdi e ti cambi in spogliatoi dove i dirigenti avversari lasciano apposta il riscaldamento acceso a giugno, per sfiancarti. Ti alleni tre volte a settimana e la domenica metti i soldi della benzina, per far la trasferta.
  • [«Oggi esistono tante scuole calcio. Eppure nascono meno talenti. Insegnava di più il calcio di strada?»] Il calcio di strada ti insegna la cattiveria, che penso sia il 40% di un giocatore. Quando hai dieci anni e giochi contro ragazzini di 14-15, se non sei abbastanza cattivo la palla te la rubano. E allora ti abituavi agli scontri fisici, a farti valere per non soccombere ai più grandi. Oggi vedo tanti calciatori, ma nessuno ha la cattiveria che avevamo noi.
  • I tempi cambiano. Una volta il giocatore era valutato per quello che faceva nei 90 minuti in campo, oggi viene osservato tutta la settimana attraverso i social.
  • Il calcio è bello perché è uno sport povero, basta veramente avere un pallone.
  • [«Che posto è il calcio di oggi?»] Un posto che non fa per me: io lottavo in campo, oggi combattono i procuratori, i papà, gli sponsor.
  • Ai miei ragazzi dico sempre che la cosa migliore sarebbe conciliare i due aspetti, studio e calcio. Anche se poi dentro di me penso: non siamo ipocriti, quando entreranno nel professionismo, dal presidente all'allenatore, interessa soltanto che un giovane giochi bene e non gli rinfacceranno mai di non aver letto neppure un canto della Divina Commedia.
  • La gente pensa che il calcio sia un mondo popolato esclusivamente da milionari, quando invece questi rappresentano un'esigua minoranza. La maggior parte ormai hanno stipendi da "impiegati", con davanti una carriera che si chiude dopo dieci, massimo quindici anni. E quando smettiamo, spesso molti di noi non sono capaci neppure di andare alla posta a pagare una bolletta, figurarsi di trovare un altro lavoro che non sia giocare a calcio...
  • La prima regola è il rispetto di se stessi e dell'avversario. Ma fare melina o cercare di arrangiarsi, nei limiti consentiti dal regolamento, specie quando sei più debole, trovo che sia nella natura del gioco del calcio che in fondo è la simulazione di una battaglia. E in amore e in guerra tutto è lecito...
  • [Nel 2018, «il calcio dei suoi tempi era diverso, rispetto ad oggi. È così?»] In effetti oggi vediamo di tutto e di più. Quello che manca, a mio avviso, è la morale: manca il vero senso della partecipazione, della competizione "leale" e della solidarietà. Insomma, il calcio non è più un gioco come lo si intedeva allora! [...] Il vero calcio viene dalla strada ed è lì che si imparano le regole del gioco.
  • [Sul calcio italiano] In Italia non c'è cattiveria, c'è contatto fisico. Per non avere un avversario appiccicato addosso, si deve andare a fare nuoto o pallavolo.
  • ho fatto l'artigiano, e quando serviva andavo ai corsi d'aggiornamento. Questi qui che fanno i calciatori non conoscono i regolamenti! Infatti gli psicologi lo dicono: chi tira i calci? Gli asini. Però nel tirare i calci anche un asino usa il cervello! Vedi, basket, pallavolo e rugby e altri sport, vengono dalla scuola, c'è un'altra educazione. Il calcio viene dalla strada, all'ombra del campanile... e lì? Che regole ci sono? Hai mai sentito i genitori nelle partitelle dei ragazzini della parrocchia?: "Spaccagli le gambe!". Ah io, lì, divento cattivo! Che cultura è? Guarda le partite del baseball: se non sai le regole non capisce niente. Nel calcio invece si pretende di giudicare senza sapere le regole!
  • [Nel 2020, «ti piace il calcio di oggi?»] No, mi sono abbastanza disamorato. Dove sono finite le bandiere, l'attaccamento alla maglia? Ci sono troppi stranieri. Adesso, hai sentito che vogliono consentire cinque sostituzioni? Vuole dire che puoi cambiare il 50 per cento della squadra. E ci sono cinque arbitri. Ma ti sembra che sia calcio, questo? No, è business.
  • [Nel 2020] Oggi il calcio è cambiato molto, noi ci parlavamo in dialetto, ora si va al monitor, con venti telecamere e i microfoni ovunque a spiarti. Non so se mi ci troverei, testardo come sono.
  • I pomeriggi che ho passato a giocare a pallone sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora, e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo "Stukas": ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso.
  • Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.
  • Il gioco del football è un «sistema di segni»; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale.
  • Un bravo calciatore.[2] Dopo la letteratura e l'eros, per me il football è uno dei grandi piaceri.
  • Il calcio è ancora oggi visto come una scorciatoia per sistemarsi.
  • Io mi considero un calciatore anomalo [...]. Forse dipende dal fatto che all'inizio nemmeno volevo farlo, il calciatore, cercavo una vita da lavorare il meno possibile.
  • Io penso che la testa sia il 99% di un calciatore, quando arrivi a un certo livello il fisico è sempre allenato. La differenza la fa l'attenzione e prepararsi mentalmente.
  • Sono un attaccante e vengo giudicato solo sulla base dei gol. In tante partite faccio schifo, poi segno e divento un eroe. In altre mi sbatto, le prendo tutte di testa, apro spazi ai compagni, rincorro i difensori, ma non segno, vengo bocciato e prendo gli insulti [...] da quelli che giocano al Fantacalcio.
  • Il calcio è già difficile per chi ne capisce, figuriamoci per gli allenatori.
  • Il calcio è lo sport omofobo per eccellenza.
  • Il calcio non è uno sport, non è un gioco e non è uno spettacolo: è un'emozione.
  • Se non ci fossero le partite il calcio sarebbe lo sport più bello del mondo.
  • Ci sarebbe da sdrammatizzare, ma la partita di calcio è una tragedia, per me non è divertimento né gioco.
  • Il calcio è un vizio e non sai mai cosa succede, basta una palla deviata per giocarsi una stagione intera. Hanno voglia gli americani a studiarsi gli algoritmi.
  • Il calcio si fa per la gioia della gente, non ci sono altri motivi reali. Avete mai visto come esultano i bambini allo stadio?
  • È estremamente delicato, un tema che si è già dibattuto, e sul quale si andrebbero ad avere delle alienazioni, squadre di città minori e quindi il calcio io credo che in Italia sia veramente un grosso treno culturale e quindi, tutto sommato, ritengo che in questa forma possa mantenere e gestirsi sull'arco nazionale ancora abbastanza equamente ben distribuito.
  • Giocando al calcio e poi allenando tante squadre (grazie a Dio con i successi che sono quelli che sono), ho sempre pensato che questo sport potesse e possa insegnare molto. Se è lo sport più amato del mondo, un motivo deve pur esserci. Ho infatti sempre pensato che nulla accade per caso. È un insegnamento che mi porto dietro... che mi porto dietro dalla mia storia, dalla fede dei miei genitori, dalla mia terra.
  • Il calcio indubbiamente è uno sport ma non è più tale da quando coinvolge interessi tanto grandi ed è diventato una professione a tutti gli effetti. Si è legati ai risultati che a loro volta dipendono dalle prestazioni. Lo spettacolo, che dovrebbe essere prioritario nello sport, arriva dopo. Non è che non si ricerchi però lo può fare solo chi è in grado e non molti giocatori possono sostenere il duplice ruolo.
  • Il calcio ti mette sotto pressione perché è una gara. Ogni domenica hai il responso: vinci, perdi, pareggi. Ogni domenica hai la classifica: sei primo o sei ultimo. Ogni domenica hai i tifosi: sei un eroe oppure una nullità.
  • Credo che ancora oggi nel calcio si faccia uso di sostanze dopanti e ci sono calciatori che sono morti per vincere solamente una partita in più. Chi è responsabile di questo non ha certo aiutato il calcio a crescere.
  • Il calcio deve stare fuori dalla finanza e dalla politica.
  • Il calcio deve uscire dalle farmacie, nel nostro ambiente girano troppi farmaci.
  • Il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco.
  • La grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo, c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi.
  • Si deve cercare di mantenere la passione dei tifosi e dare, cercare di giocare per i tifosi. Dare spettacolo. Io penso che non basta vincere 1 a 0 per essere felici e contenti se non si è dato niente alla gente. Penso che la gente debba tornare a casa contenta... Che ha visto qualche cosa. E si è divertita.
  • Certo che mi intestardisco nel dribbling, certo che tengo palla. Se mi costringono a cambiare registro, non mi diverto. E finisce tutto.
  • Il calcio è bellissimo quando vinci.
  • Il calcio è la cosa più bella di questo mondo. Quando corro dietro la palla, mi sento vivo, mi sento felice.

Note

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  1. Striscione dei tifosi dello Schalke 04 in riferimento ai prezzi dei biglietti dei loro avversari di Europa League, l'Athletic Bilbao.
  2. Rispondendo alla domanda di Enzo Biagi: «Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?»

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