Tram STEL serie 72-83
STEL 72 ÷ 83 dal 1939 ATM 72 ÷ 83 | |
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Motrice tranviaria interurbana | |
Vettura 83 nei primi tempi d'esercizio | |
Anni di costruzione | 1926 |
Anni di esercizio | 1926-ca. 1966 |
Quantità prodotta | 12 |
Costruttore | C & T |
Lunghezza | 13.740 mm |
Larghezza | 2.300 mm |
Altezza | 3.700 mm |
Capacità | 30 posti a sedere 74 posti in piedi |
Scartamento | 1.445 mm |
Interperno | 7.300 mm |
Passo dei carrelli | 1.500 mm |
Massa in servizio | 23,86 t |
Massa vuoto | 17,1 t |
Rodiggio | (1A)(A1) |
Diametro ruote motrici | 854 mm (motrici) 610 mm (portanti) |
Potenza continuativa | 4 x 68 HP (oraria) |
Velocità massima omologata | 45 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea 600 V cc |
Tipo di motore | TIBB GTM 32 |
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit., pp. 164 e 168 |
Le elettromotrici serie 72 ÷ 83 della Società Trazione Elettrica Lombarda erano delle vetture tranviarie interurbane, costruite nel 1926 dalla Carminati & Toselli.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le elettromotrici della serie 72 ÷ 83 ("Carminati") furono costruite nel 1926 come evoluzione delle precedenti 60 ÷ 69 ("Breda") e 70 ÷ 71 ("OM"). Come queste, mantenevano la cassa in legno e il rodiggio a metà aderenza, ma con carrelli completamente nuovi, progettati dalla stessa Carminati & Toselli[1].
Nel 1927, due unità della serie furono provate sulla rete urbana di Milano, gestita dall'ATM, al fine di sperimentare l'uso di vetture a carrelli in ambito urbano[1]. In seguito a tali prove si sarebbe sviluppato il progetto delle vetture urbane tipo 1928.
Nel 1930 l'unità 81 venne trasformata con equipaggiamento bitensione, potendo così operare sotto la linea aerea a 1.200 V delle tranvie dell'Adda, in aggiunta ai 600 V del resto della rete. La 81 venne destinata al servizio a spola Brugherio-Monza[1].
Nel 1939 le vetture entrarono nel parco ATM, mantenendo la stessa numerazione[2], e nel 1948 risultavano ancora tutte in servizio[3].
Nel 1953, con la soppressione della linea Brugherio-Monza, l'unità 81 fu privata dell'equipaggiamento a 1.200 V e trasferita al servizio vicinale Milano-Niguarda[4], raggiungendo le altre unità adibite allo stesso servizio[5].
Passate dopo pochi anni ad espletare le corse vicinali Milano-Cresenzago, divennero eccedenti con la soppressione di questa linea nel 1960. Pertanto, delle 11 unità superstiti, 10 vennero demotorizzate e trasformate in rimorchiate, con la nuova numerazione da 072 a 077 e da 080 a 083, e utilizzate sulle linee Milano-Corsico e Milano-Limbiate[6]. Rimase invece motorizzata l'unità 79, che venne utilizzata ancora per alcuni anni[6].
Le rimorchiate vennero accantonate e demolite dopo la soppressione della tranvia Milano-Monza nel 1966[7].
Livree
[modifica | modifica wikitesto]Le vetture entrarono in servizio nella livrea bianco gesso tipica dei mezzi STEL. Con il passaggio all'ATM, le vetture assunsero una colorazione a due toni di verde, simile a quella dei tram urbani, ma con un caratteristico disegno frontale "a scudo"[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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