Tabyn Bogd-Ola
Tabyn Bogd-Ola | |
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Il Tabyn Bogd-Ola visto dall'altopiano di Ukok | |
Stati | Mongolia Cina Russia |
Regione | Provincia del Bajan-Ôlgij Xinjiang Repubblica dell'Altaj |
Altezza | 4 082 m s.l.m. |
Prominenza | 2 342 m |
Catena | monti Altaj |
Coordinate | 49°10′14″N 87°48′50″E |
Altri nomi e significati | Tavan Bogd uul, Tavan-Bogdo-Ula, "monte cinque santi" |
Mappa di localizzazione | |
Il Tabyn Bogd-Ola[1], Tavyn-Bogdo-Ola[2], Tavan Bogd uul o Tavan-Bogdo-Ula (mongolo Таван богд уул, monte cinque santi; in russo Таван-Богдо-Ула?, Tavan-Bogdo-Ula; 塔彎博格多S, Tǎwān Bógé DuōP) è un massiccio dei monti Altaj sulla linea di confine tra la Cina, la Mongolia e la Russia.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il punto più alto del massiccio è il picco Hùjtėn (Хүйтэн оргил, "freddo"), 4 374 m[3][4], situato sul confine mongolo-cinese, uno dei cinque picchi nel massiccio Tavan Bogd.[5][6]
Il picco Najramdal (Найрамдал оргил, "picco dell'amicizia"), alto 4 117 m[7] è situato a nord dello Hùjtėn. Un suo picco minore, chiamato anche Tavan Bogd (Tavan Bogd Uul), alto 4 082 m[8], è il punto di confine tra Russia, Mongolia e Cina.[7] Secondo accordi tripartiti, le coordinate di questo punto sono 49°10′13.5″N 87°48′56.3″E[9]
Il massiccio comprende altre tre vette: Malčin (Малчин оргил, "guardiano"), alto 4 050 m[10], sul confine russo-mongolo; Bùrgėd (Бүргэд оргил, "picco aquila"), alto 4 068 m, situato a sud-est del picco Hùjtėn in territorio mongolo[11], e Ôlgij (Өлгий оргил, "culla"), 4 050 m[5].
Il massiccio è ricoperto da numerosi ghiacciai, il maggiore è il Potanin[12] lungo 19 km, con un'area di 56,5 km² (in fase di ritiro).[13]
Dal Tabyn Bogd-Ola si dipartono tre catene montuose: i monti Sajljugem (verso est) lungo il confine russo-mongolo; l'Altaj della Mongolia (verso sud) lungo il confine mongolo-cinese e la dorsale montuosa degli Altaj meridionali che corre verso ovest lungo il confine russo-cinese per poi entrare in Kazakistan. Verso nord, il Tabyn Bogd-Ola scende ripidamente sull'altopiano di Ukok nella Repubblica dell'Altaj.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Altaj, su treccani.it. URL consultato il 16 marzo 2020.
- ^ (EN) Tavyn-Bogdo-Ola, Gory (mountain), su getty.edu. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (EN) Khüiten Peak, su britannica.com. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (EN) Mt Khuiten, su peakware.com. URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2019).
- ^ a b (EN) Tavan Bogd Mountains in Western Mongolia, su westernaltai.com. URL consultato il 19 Marzo 2020.
- ^ (EN) Altai Tavan Bogd Mountain, su juulchin.com. URL consultato il 19 Marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2020).
- ^ a b (EN) Nairamdal [collegamento interrotto], su peakware.com. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (EN) Tavan Bogd, su mountain-forecast.com. URL consultato il 19 Marzo 2020.
- ^ (RU) О подписании Протокола-описания точки Восточного стыка государственных границ трех государств... - Москва от 22 марта 1995 (Sulla firma del protocollo che descrive il punto della giunzione orientale dei confini statali dei tre stati tra il governo della Federazione russa, il governo della Repubblica popolare cinese e il governo della Mongolia e il protocollo che descrive il punto della giunzione occidentale - Mosca, 25 marzo 1995), su docs.cntd.ru. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (EN) Tavan Bogd, su tomongolia.blogspot.com. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ (MN) Бүргэд, su mountain.mn. URL consultato il 17 marzo 2020.
- ^ Porta il nome di Grigorij Nikolaevič Potanin.
- ^ (RU) Потанина Ледник, su bigenc.ru. URL consultato il 18 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tavan Bogd uul
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mappe:
- M-45 (JPG), su maps.vlasenko.net. URL consultato il 15 marzo 2020. (Edizione 1989)
- M-45-XXVII, su mapm45.narod.ru. URL consultato il 15 marzo 2020. (Rilevata nel 1969-78; edizione 1983)
- M-45-104 (JPG), su mountain.ru. URL consultato il 15 marzo 2020. (Edizione 1982)