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S/2003 J 2

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
S/2003 J 2
S/2003 J 2 ripreso dal Canada-France-Hawaii Telescope nel febbraio 2003 nel corso di osservazioni successive alla scoperta.
Satellite diGiove
Scoperta5 febbraio 2003
ScopritoriScott Sheppard et al.
Parametri orbitali
(all'epoca J2000)
Semiasse maggiore29 541 000 km
0,1975 UA
Periodo orbitale-2,68 anni
(-979,99 giorni)
Inclinazione
sull'eclittica
154°
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
152°
Eccentricità0,2255
Longitudine del
nodo ascendente
50,46976°
Dati fisici
Dimensioni~2 km
Massa
~1,5 × 1013 kg
Densità media2,6 × 103 kg/m³?
Acceleraz. di gravità in superficie~0,00081 m/s²
Periodo di rotazionesconosciuto
Albedo0,04
Dati osservativi
Magnitudine app.23,2

S/2003 J 2 è un satellite naturale irregolare di Giove. Al momento della sua scoperta era considerato il satellite più esterno allora conosciuto del pianeta.

Il satellite è stato scoperto il 5 febbraio 2003 da una squadra di astronomi dell'Università delle Hawaii guidata da Scott Sheppard e composta, fra gli altri, da David Jewitt, Jan Kleyna, Yanga Fernández e Henry Hsieh. L'annuncio della scoperta fu dato il successivo 4 marzo 2003.[1][2] Fu inizialmente considerato il satellite più esterno di Giove, fino alle osservazioni di riscoperta del 2020 che dimostrarono la non correttezza dell'assunto.[3]

Dopo la scoperta iniziale, il satellite era stato considerato perduto,[4][5][6][7] fino al 2020 quando fu nuovamente osservato da Sheppard e, indipendentemente, dall'astronomo amatoriale Kai Ly.[3] La riscoperta del satellite fu annunciata dal Minor Planet Center il 26 gennaio 2021.[8]

Il satellite è attualmente noto con la sigla che viene temporaneamente attribuita ai corpi celesti di recente scoperta; l'Unione Astronomica Internazionale non gli ha ancora assegnato il nome definitivo.

Caratteristiche fisiche

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S/2003 J 2 ha un diametro di circa 2 km.[9]

Parametri orbitali

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S/2003 J 2 orbita attorno a Giove con moto retrogrado in circa 600 giorni ad una distanza media di 20,6 milioni di chilometri, con un'inclinazione di 149° rispetto all'eclittica e un'eccentricità di 0,28.

I suoi parametri orbitali differiscono notevolmente da quelli degli altri satelliti esterni del pianeta. All'inizio si ritenne che potesse far parte del gruppo di Pasifae, ma dopo la sua riscoperta nel 2020 è stato assegnato al gruppo di Ananke.[3][10]

I limiti dell'influenza gravitazionale di Giove sono definiti dalla sfera di Hill, il cui raggio è pari a

,

dove per a si intende il semiasse maggiore dell'orbita di Giove. Il valore risultante è pari a circa 52 milioni di chilometri. S/2003 J 2 durante la sua orbita raggiunge al massimo una distanza di 36 milioni di chilometri dal gigante gassoso; è perciò possibile che esistano satelliti di Giove ancora più lontani, non ancora scoperti.

  1. ^ IAUC 8087: Satellites of Jupiter 2003 March 4 (discovery)
  2. ^ Scott S. Sheppard e Jewitt, David C., An abundant population of small irregular satellites around Jupiter (PDF), in Nature, vol. 423, n. 6937, 2003, pp. 261–263, Bibcode:2003Natur.423..261S, DOI:10.1038/nature01584, PMID 12748634 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
  3. ^ a b c Jeff Hecht, Amateur Astronomer Finds "Lost" Moons of Jupiter, su skyandtelescope.org, Sky & Telescope, 11 gennaio 2021. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  4. ^ Kelly Beatty, Outer-Planet Moons Found — and Lost, su skyandtelescope.com, Sky & Telescope, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 giugno 2017.
  5. ^ Marina Brozović e Robert A. Jacobson, The Orbits of Jupiter's Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 153, n. 4, 9 marzo 2017, pp. 147, Bibcode:2017AJ....153..147B, DOI:10.3847/1538-3881/aa5e4d.
  6. ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
  7. ^ Scott S. Sheppard, New Moons of Jupiter Announced in 2017, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 27 giugno 2017.
    «We likely have all of the lost moons in our new observations from 2017, but to link them back to the remaining lost 2003 objects requires more observations a year later to confirm the linkages, which will not happen until early 2018. ... There are likely a few more new moons as well in our 2017 observations, but we need to reobserve them in 2018 to determine which of the discoveries are new and which are lost 2003 moons.»
  8. ^ MPEC 2021-B134 : S/2003 J 2, in Minor Planet Electronic Circular, Minor Planet Center, 26 gennaio 2021. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  9. ^ S.S. Sheppard (2019), Moons of Jupiter, Carnegie Science, on line
  10. ^ MPEC 2003-E11: S/2003 J 1, 2003 J 2, 2003 J 3, 2003 J 4, 2003 J 5, 2003 J 6, 2003 J 7 2003 March 4 (discovery and ephemeris)

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