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Sarah Mkhonza

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Sarah Mkhonza (Inkhundla Siphofaneni, 7 maggio 1957) è una scrittrice e attivista swazilandese, impegnata per i diritti delle donne swazi.

Mkhonza ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Michigan State University. Ha quindi lavorato come giornalista per The Swazi Sun e The Observer e ha insegnato inglese e linguistica all'Università dello Swaziland. Poiché i suoi scritti erano molto critici nei confronti delle autorità dello Swaziland, le fu ordinato di non scrivere. Successivamente, in seguito ad aggressioni e minacce, venne indotta a cercare asilo politico negli Stati Uniti, nel 2005.

In seguito Mkhonza ha co-fondato l'Associazione delle donne africane e l'African Book Fund Group presso la Michigan State University. Ha poi insegnato al Center for African Studies and Research alla Cornell University, alla Boston University e alla Stanford University.

Nel 2002, ha ricevuto il prestigioso premio Hammett-Hellman[1] da Human Rights Watch e nel 2004 il Premio Oxfam Novib/PEN destinato a scrittori e giornalisti perseguitati per il proprio lavoro[2].

Opere principali

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  • Cosa riserva il futuro (What the Future Holds) (1989)
  • Pains of a Maid (1989)
  • Two Stories (2007)
  • Woman in a Tree (2008)
  • Weeding the Flowerbeds (2008)
  1. ^ (EN) Linda Myers, Dissident and novelist from African autocracy finds sanctuary at Cornell, su news.cornell.edu, 12 settembre 2006. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  2. ^ (EN) Pagina del premio con albo d'oro, su pen-international.org. URL consultato il 16 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2019).
Controllo di autoritàVIAF (EN56171307 · ISNI (EN0000 0000 3888 4586 · LCCN (ENno90014370