Nicolay Diulgheroff
Nicolay (o Nicola) Diulgheroff (in bulgaro Николай Дюлгеров?, Nikolaj Djulgerov; Kjustendil, 20 dicembre 1901 – Torino, 9 giugno 1982) è stato un pittore, designer, grafico e architetto bulgaro naturalizzato italiano legato soprattutto al Futurismo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver frequentato la Kunstgewerbeschule di Vienna e la Neue Schule Fur Kunst der Weg di Dresda, nel 1923 è alla Bauhaus di Weimar.
Dopo avere incontrato alcuni esponenti del Secondo futurismo tra cui Fillia, nel 1926 si trasferisce definitivamente in Italia, più precisamente a Torino, dove termina gli studi nella Scuola Superiore di Architettura dell'Accademia Albertina di Torino, laureandosi nel 1932; prenderà in seguito la cittadinanza italiana[1].
Nel gruppo futurista a cui ha aderito inizia a esporre le sue prime opere di pittura in mostre collettive e personali. Inoltre disegna mobili, lampade e oggetti in ceramica e in cristallo, e si dedica al disegno industriale. Collabora poi con diverse riviste futuriste tra cui “La Città Nuova” e “Stile Futurista”.
Espone alla Prima Mostra di Architettura Futurista, e successivamente in molte altre città, tra le quali Mantova, Milano, Alessandria, Venezia, Roma, Parigi.
Nel 1928 partecipa alla XVI Biennale di Venezia, nella sala dedicata ai futuristi. Lavora come cartellonista presso un'importante ditta pubblicitaria creando una serie di tabelloni pubblicitari su lamiera.
Nel 1930 è nuovamente presente alla Biennale di Venezia, poi all'“Esposizione futurista” di Alessandria e alla “Mostra Amici dell'Arte” a Torino. Realizza anche interni per appartamenti e negozi arredando con Fillia la “Taverna Futurista del Santopalato”, dove ideò il Pollofiat, dove il volatile veniva cotto con al suo interno un pugno di pallini d'acciaio dolce da cuscinetti a sfera[2].
Nel 1931-32 si dedica alla costruzione di Casa Mazzotti, abitazione privata ad Albissola Marina, che ha progettato in stile razionalista per il ceramista Tullio Mazzotti. Per la famiglia di ceramisti Mazzotti realizza anche molte ceramiche e progetta numerosi arredamenti.
L'architettura tuttavia rimase per lui un'attività piuttosto secondaria: Diulgheroff predilesse infatti soprattutto la grafica pubblicitaria (sua era la spirale rossa dell'amaro Cora), gli allestimenti di padiglioni e gli arredamenti di negozi e abitazioni; continuò inoltre a dedicarsi alla pittura in stile futurista, lavorando molto sull'intersecarsi di linee, piani e sfere.
Nel 1976, in occasione del centenario della nascita di Marinetti, crea una serie di lito-seri-collage dal titolo Marinetti Rotante in Divenire.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biografia
- ^ Dal brodo solare al pollo all'acciaio, in La Stampa, 10 marzo 1931, p. 6. URL consultato il 3 marzo 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nicolay Diulgheroff
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Djulgheroff, Nicolaj, su sapere.it, De Agostini.
- Matilde Tobia, DJULGHEROFF, Nicolai, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 40, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991.
- Biografia nell'Albo d'Onore degli architetti torinesi, su to.archiworld.it. URL consultato il 30 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37755243 · ISNI (EN) 0000 0000 6681 9239 · Europeana agent/base/31106 · ULAN (EN) 500108442 · LCCN (EN) nr00021073 · GND (DE) 120737477 · BNF (FR) cb14972978m (data) |
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