Namazio di Vienne
Namazio arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Arcivescovo di Vienne |
Nato | 486 |
Deceduto | 17 novembre 559 a Vienne |
San Namazio di Vienne | |
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Vescovo | |
Nascita | 486 |
Morte | 17 novembre 559 a Vienne |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 9 dicembre 1903 da papa Pio X |
Namazio (486 – Vienne, 17 novembre 559) è stato il XXII vescovo di Vienne. Il suo culto come santo, documentato sin dal XV secolo, è stato confermato da papa Pio X nel 1903.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le notizie biografiche su questo santo provengono dal Liber Episcopalis Viennensis Ecclesiae del vescovo Leodegario (1060)[1] e da un epitaffio in trentatré esametri tramandato da un manoscritto del IX secolo.[2][3]
Nato nel 486 (consolato di Simmaco) da una famiglia di nobili origini, occupò importanti cariche civili e portò il titolo di patrizio; fu chiamato a succedere a Esichio II (documentato l'ultima volta nel 549) come vescovo di Vienne e morì settantatreenne il 17 novembre del 559 o del 560.[1]
La sua vedova Eufrasia, celebrata in un epitaffio di Venanzio Fortunato,[4] dedicò il resto della sua vita alle opere di carità.[1]
Sepolto inizialmente a sinistra dell'altare degli Apostoli, fu poi trasferito dietro l'altare della basilica di Santa Maria.[1]
Culto
[modifica | modifica wikitesto]La sua memoria, ignorata dagli antichi martirologi, iniziò a comparire nei calendari nel XV secolo.[1]
Il suo culto come santo fu confermato da papa Pio X con decreto del 9 dicembre 1903.[5]
Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 17 novembre.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Bernard de Vregille, BSS, vol. IX (1967), col. 708.
- ^ Edmond Le Blant, Inscriptions chrétiennes de la Gaule antérieures au VIIIe siècle, t. II (1865), pp. 96-99.
- ^ Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I (1907), pp. 190-192.
- ^ Jacques-Paul Migne, Patrologiae Cursus Completus. Series Latina, vol. LXXXVIII (1862), coll. 176-177.
- ^ Index ac status causarum (1999), pp. 464 e 599.
- ^ Martirologio romano (2004), p. 886.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
- Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Namazio di Vienne, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.