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Mordenite

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mordenite
Classificazione StrunzVIII/J.22-30
Formula chimica(Ca,Na2,K2)Al2Si10O24·7(H2O)
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinoortorombico[1]
Parametri di cellaa=18,114, b=20,514, c=7,527, Z=4, V=2796,96[2]
Gruppo puntualemm2
Gruppo spazialeC mc21
Proprietà fisiche
Densità2,15[1], 2,08 (calcolata)[2] g/cm³
Durezza (Mohs)4-5[1]
Sfaldaturafacile[1]
Fratturairregolare[1]
Coloreincolore, bianco, allocromatico[1]
Lucentezzada vitrea a sericea[1]
Opacitàda trasparente a traslucida[2],
Strisciobianco[1]
Diffusionerara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La mordenite è un minerale, un silicato (tettosilicato) che appartiene al gruppo delle zeoliti.

Storia ed etimologia

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Il minerale fu scoperto, nella seconda metà del XIX secolo, tra le rocce basaltiche di una spiaggia presso Morden, da cui prende il nome, in Nuova Scozia (Canada).[1]

Abito cristallino

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Si presenta in druse di cristalli aciculari, ciuffetti di cristalli, aggregati fibroso-raggiati, spesso è associata con altre zeoliti. La natrolite è molto simile alla mordenite; esse sono indistinguibili, utilizzando metodi semplici.[3]

Origine e giacitura

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Questo minerale si può trovare specialmente nelle cavità delle rocce vulcaniche molto ricche di silice ad esempio le rioliti e le andesiti in cui è associata ad epistilbite, ferrierite, analcime, heulandite, quarzo ed opale.[1]

Forma in cui si presenta in natura

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Druse di cristalli prismatici molto sottili striati o in masse di cristalli aghiformi o in masse cotonose o in masse compatte simil-porcellana.[1]

Località di ritrovamento

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Minerale d’interesse scientifico e collezionistico.

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Autori Vari, scheda Mordenite in "Il magico mondo dei minerali & gemme", De Agostini, 1993-1996 Novara
  2. ^ a b c Dati webmin
  3. ^ ”R. Hochleitner, Guida ai Minerali, Ricca editore, Roma, 2017
  4. ^ Carlo Maria Gramaccioli, Mordenite in "I minerali dalla A alla Z", Peruzzo, (1988) Milano
  5. ^ ” K. Saemundsson, E. Gunnlaugsson, Icelandic Rocks and Minerals, Mál og Menning, 2010”

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (EN) Webmin, su webmineral.com.


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