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Echecrate

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Echecrate di Fliunte (417 a.C. circa[1]) è stato un filosofo greco antico della scuola pitagorica.

Echecrate, in greco antico Ἐχεκράτης Eckhekrátēs, discepolo di Filolao[2] è noto nella storia della filosofia per il Fedone, un dialogo platonico dove è l'interlocutore al quale Fedone narra della morte di Socrate. Nel dialogo Echecrate sembra sostenere la tesi pitagorica dell'anima come un'armonia delle funzioni corporee[3]

Aristosseno, che conosceva personalmente Echecrate, lo definisce come l'ultimo dei pitagorici.[4]

Un dubbio sul suo pitagorismo è stato espresso da Francesco Prontera[5]. Così anche Federicomaria Muccioli: «Resta ancora indeterminato, ad esempio, se possa essere considerato un Pitagorico il misterioso Echecrate ...»[6] Probabilmente questo filosofo è l'Echecrate, nominato dallo storico Timeo di Tauromenio[7] che ormai vecchio lo incontra.[8]

  1. ^ Quando muore Socrate nel 399 a.C. questo personaggio viene indicato dell'età di circa 18 anni. (Cfr. Kurt von Fritz, Pythagorean Politics in Southern Italy, New York 1940, p. 27; Cornelia J. de Vogel, Pythagoras and Early Pythagoreanism, Assen 1966, p. 27)
  2. ^ Diogene Laerzio 8,46
  3. ^ Platone, Fedone 88 d
  4. ^ Aristoxenos (frammenti 18 e 19) in Pythagorica, 251 e Diogene Laerzio 8,46; citato da Giamblico, De vita vedi B. L. van der Waerden, Pitagora, Zurigo 1979, p. 19; Christoph Riedweg, Pitagora, 2ª edizione, Monaco di Baviera 2007, p.148
  5. ^ Bruno Centrone, Échécratès de Phlionte. (In Richard Goulet, Dizionario des philosophes antiques, Vol 3, Paris 2000, p. 54)
  6. ^ F. Muccioli, Dionisio II: storia e tradizione letteraria, CLUEB, 1999, p.217
  7. ^ Polibio 12.10.7
  8. ^ Walter Burkert, Timeo: saggezza e scienza, Nuremberg 1962, nota p. 81
Controllo di autoritàVIAF (EN7774989 · CERL cnp00284495 · GND (DE102391947