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Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato
Dioecesis Spediensis-Sarzanensis-Brugnatensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Genova
Regione ecclesiasticaLiguria
 
Mappa della diocesi
 
VescovoLuigi Ernesto Palletti
Vicario generaleEnrico Nuti
Presbiteri121, di cui 92 secolari e 29 regolari
1.775 battezzati per presbitero
Religiosi30 uomini, 100 donne
Diaconi19 permanenti
 
Abitanti217.418
Battezzati214.828 (98,8% del totale)
StatoItalia
Superficie881 km²
Parrocchie186 (11 vicariati)
 
Erezione465 (Luni)
1133 (Brugnato)
1447 (Sarzana)
1929 (La Spezia)
in plena unione dal 30 settembre 1986
Ritoromano
CattedraleCristo Re
ConcattedraliSanta Maria Assunta
Santi Pietro, Lorenzo e Colombano
Santi patroniSan Venerio
IndirizzoVia Don Giovanni Minzoni, 64, 19121 La Spezia
Sito webwww.diocesilaspezia.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La concattedrale di Santa Maria Assunta a Sarzana
La concattedrale dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano a Brugnato

La diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato (in latino Dioecesis Spediensis-Sarzanensis-Brugnatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Genova e appartenente alla regione ecclesiastica Liguria. Nel 2021 contava 214.828 battezzati su 217.418 abitanti. È retta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti.

Il territorio della diocesi, dopo lunghi rimaneggiamenti nel corso della storia, ricalca quello dell'odierna provincia della Spezia.

Sede vescovile è La Spezia, dove si trova la cattedrale di Cristo Re. A Sarzana e a Brugnato, un tempo sedi episcopali, sorgono le due concattedrali, dedicate rispettivamente a Santa Maria Assunta e ai Santi Pietro, Lorenzo e Colombano. A Luni, all'interno del sito archeologico dell'antica città romana, sede episcopale (oggi sede titolare) che è all'origine della diocesi attuale, si trovano i resti della cattedrale di Santa Maria.

Il seminario vescovile ha sede a Sarzana, mentre quello di Brugnato è rimasto attivo fino agli anni cinquanta.

Vicariati e parrocchie

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Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato.

Il territorio della diocesi è suddiviso in 4 zone pastorali, in 11 vicariati foranei e in 186 parrocchie.[1]

Zona pastorale Vicariato foraneo Nº parrocchie
Golfo La Spezia I 23
La Spezia II 17
Val di Magra Sarzana 13
Bassa Val di Magra 8
Media Val di Magra 17
Alta Val di Magra 18
Val di Vara Brugnato 18
Bassa Val di Vara 15
Media Val di Vara 15
Alta Val di Vara 21
Riviera Riviera 21

La presente diocesi è frutto della plena unione di tre precedenti diocesi, attuata nel 1986: la diocesi di Luni, con sede in seguito trasferita a Sarzana, la diocesi di Brugnato e la diocesi della Spezia.

Diocesi di Luni

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Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Luni.

L'origine della diocesi è antichissima: l'antica città di Luni era sede vescovile probabilmente già in epoca apostolica: le prime testimonianze scritte risalgono al 465.

In origine il territorio era vastissimo e comprendeva anche parti delle attuali Emilia-Romagna e Toscana; la qual cosa emerge ancora nelle bolle con le quali papa Eugenio III e papa Anastasio IV confermavano i territori lunensi nel XII secolo.

Diocesi di Luni-Sarzana

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A partire dal XII secolo i vescovi posero sempre più spesso la loro residenza a Sarzana a causa della progressiva decadenza di Luni; con il placet di papa Innocenzo III del 7 marzo 1202 la sede fu trasferita formalmente a Sarzana il 15 giugno dello stesso anno. Nei secoli successivi i vescovi però non rispettarono sempre la loro residenza, ponendo la sede qua e là nella diocesi. Il problema fu risolto con la bolla di papa Paolo II del 21 luglio 1465 che stabilì la residenza ufficiale a Sarzana e che i vescovi portassero il titolo di Luni-Sarzana.

Nel 1797 la diocesi di Luni-Sarzana cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Pontremoli; la stessa cosa nel 1822 per l'erezione della diocesi di Massa Carrara. Nel 1854 e nel 1855 altre parrocchie furono scorporate da Luni-Sarzana ed aggregate sempre alle due diocesi toscane.

Immediatamente soggetta alla Santa Sede, nel 1806 fu aggregata alla provincia ecclesiastica di Genova,[2] ma già nel 1820 ritornò all'immediata soggezione romana; nel 1927 papa Pio XI con la bolla Romani Pontifices rese la diocesi di Luni-Sarzana nuovamente suffraganea dell'arcidiocesi di Genova.[3]

Diocesi di Brugnato

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Il VII e l'VIII secolo videro muoversi per tutta Europa correnti missionarie d'origine monastica irlandese che vennero spesso usate a fini politici, sia da parte di Bisanzio sia dagli stessi longobardi, onde colonizzare con il cristianesimo genti e territori da sottoporre poi al proprio governo. Una delle celle maggiori di questi monaci missionari, che dall'inizio del VII secolo ebbero come monastero matrice l'abbazia di San Colombano di Bobbio, si trovava a Brugnato nel centro della Val di Vara, la quale assunse, probabilmente al tempo del re dei longobardi Liutprando, le prerogative di abbazia. Nella città di Pontremoli e nei dintorni esistevano, in enclave, alcune parrocchie ed enti ecclesiastici, appartenenti fino dal IX secolo all'abbazia benedettina di Brugnato, di cui fecero parte quando questa venne elevata a diocesi, nel 1133. Queste realtà ecclesiali site nel borgo di Arpiola (comune di Mulazzo), Caprio (comune di Filattiera), la prioria di Pontremoli, il paese di Teglia (Pontremoli); la rettoria in valle di Zeri (diversi borghi) passarono, dopo l'erezione della diocesi di Pontremoli, al nuovo vescovato, nel 1787.

L'erezione della diocesi

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La croce dei Vescovi di Brugnato
Abbazia dell'Accola, Borghetto di Vara

La diocesi di Brugnato fu eretta il 27 maggio 1133 con la bolla Quemadmodum Sedes Apostolica di papa Innocenzo II, ricavandone il territorio dalla diocesi di Luni.

L'elevazione di Genova, nel 1133, a sede metropolitana, favorì la formazione di una diocesi dall'antico monastero di Brugnato, i cui abati si erano sempre rifiutati di accettare la sottomissione gerarchica, pretesa, invece, dai vescovi di Luni. La diocesi di Brugnato venne creata, dunque, con la bolla papale del 27 maggio 1133, con le chiese e le cappelle dipendenti dal monastero benedettino brugnatese dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano. Il territorio della nuova diocesi fu ottenuto dallo smembramento, sia pure formalmente, in parte dalla diocesi lunense ed in parte dalla nuova arcidiocesi genovese. Papa Innocenzo II nominò vescovo Ildebrando, abate di Brugnato, e dichiarò la nuova sede vescovile suffraganea di Genova. Le cappelle avevano la cura d'anime ma non il fonte battesimale, e i loro fedeli dovevano portare i battezzandi nelle pievi di appartenenza, situate in altre diocesi.

Il territorio della diocesi

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L'erezione della diocesi, provocò per quella di Luni la perdita di alcuni territori in Val di Vara. La diocesi di Brugnato fu formata, non da un territorio coerente più o meno vasto, ma dall'insieme dei beni dell'antico monastero benedettino sparsi nelle varie diocesi sotto la sua giurisdizione, che in quel punto si toccano, e dall'insieme delle cappelle situate entro le pievi di queste diocesi stesse. La diocesi di Brugnato era composta, nel 1820, quando fu unita alla diocesi di Luni-Sarzana, da 6 vicariati con complessive 30 parrocchie. I vescovi di Brugnato fissarono la loro residenza a Pontremoli dal 1302 al 1502. I presuli portarono anche il titolo di "conte", che fu abolito solo dopo il Concilio Vaticano II. Nel 1855, poi, anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (oggi ambedue in provincia di Parma) furono assegnate alla diocesi di Pontremoli.

Le modifiche territoriali della diocesi (1787-1959)

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Prima della riforma dei confini del 1959, la diocesi di Brugnato si estendeva fino a Sestri Levante, dove, per tutto il XVIII secolo, il vescovo di Brugnato regolarmente risiedeva, anche per ragioni climatiche. La chiesa di Santa Maria di Nazareth era stata elevata al rango di concattedrale, con la possibilità di consacrare gli oli nei riti pasquali.

Con l'erezione della diocesi di Pontremoli, vennero aggregate al nuovo vescovato tre parrocchie (San Pietro di Pontremoli; Santa Maria di Teglia; San Lorenzo di Zeri) tutte e tre parte del vicariato di Pontremoli. Per compensare le predette perdite, venne staccata, nel 1787, dalla diocesi di Populonia (Massa Marittima), l'isola di Capraia ed assegnata alla diocesi di Brugnato. Il passaggio effettivo avvenne, però, solo nel 1791, vale a dire dopo la morte del vescovo di Luni-Sarzana, Cesare Lomellini. La diocesi di Brugnato perdette il nuovo acquisto già nel 1802, quando Capraia passò alla diocesi di Ajaccio in Corsica.

Il 25 novembre 1820 in forza della bolla Sollicita quam di papa Pio VII la diocesi di Brugnato fu unita aeque principaliter alla diocesi di Luni-Sarzana.

Nel 1854 il vicariato di Brugnato perdette le parrocchie di Rocchetta e Suvero che passarono alla diocesi di Massa. Anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (comune di Albareto) furono staccate, il 1º agosto 1855, dalla diocesi di Brugnato ed assegnate alla diocesi di Pontremoli (oggi il loro territorio fa parte del comune di Albareto e della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli). Le parrocchie di Rocchetta e Suvero furono restituite, però, alla diocesi di Brugnato l'11 ottobre 1959.

Diocesi della Spezia

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A seguito della nascita dell'arsenale militare, la città della Spezia acquistò sempre maggiore importanza rispetto alle località vicine.

Il 12 gennaio 1929 con la bolla Universi dominici, papa Pio XI eresse la diocesi della Spezia, suffraganea di Genova, costituita da 18 parrocchie ricavate dalla diocesi di Luni-Sarzana; la chiesa di Cristo Re divenne la cattedrale diocesana. Contestualmente la nuova diocesi fu unita aeque principaliter alla sede di Luni-Sarzana e Brugnato, che assunse il nuovo nome di diocesi di Luni, ossia la Spezia, Sarzana e Brugnato. Alla Spezia fu costituita l'unica curia diocesana, che divenne la residenza abituale del vescovo; furono mantenuti i capitoli dei canonici delle cattedrali di Sarzana e di Brugnato.

Il 26 luglio 1959 il decreto Ad animarum saluti della Congregazione concistoriale[4] aggiornò i confini della diocesi, che aveva perso nel corso degli anni varie porzioni di territorio a favore di diocesi di nuova erezione.

Il 20 giugno 1964, in forza del decreto Quo aptius della Congregazione per i vescovi, cedette alla diocesi di Piacenza la località di Case Fazzi, nel comune di Tornolo, fino ad allora appartenente alla parrocchia di Scurtabò; con tale provvedimento i confini della diocesi vennero a coincidere con quelli della provincia della Spezia.

L'11 maggio 1974, con la lettera apostolica Mira eademque, papa Paolo VI proclamò la Beata Maria Vergine, nota come Nostra Signora di Soviore, patrona principale della diocesi di Luni.[5]

Il 4 agosto 1975, in forza del decreto Litteris apostolicis della Congregazione per i vescovi, fu soppresso il titolo di Luni, che divenne sede titolare, e la diocesi mutò nome in diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato.

Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato

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Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della medesima Congregazione, fu stabilita la plena unione delle tre diocesi e la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse il nome attuale.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Luni

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Vescovi di Luni-Sarzana

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Vescovi di Brugnato

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  • Ildebrando † (1133 - ?)
  • Gerolamo Lomellino † (1147 - circa 1172 deceduto)
  • Lanfranco † (menzionato nel 1178)
  • Alberto † (prima del 1188 - dopo il 1188)
  • Guglielmo Spinola † (prima del 1190 - 1200 deceduto)
  • Sinibaldo Fieschi † (1200 - 26 novembre 1230 deceduto)
  • Guglielmo Contardi † (1230 - 1251 deceduto)
  • Balduino Fieschi † (1252 - 1262 deceduto)
  • Filippo Pallavicini † (1262 - 1265 deceduto)
  • Sorleone, O.P. † (1265 - 1280 deceduto)
  • Filippo Passano † (1281 - 1288 deceduto)
  • Arduino Franchi † (1288 - dopo il 1292 deceduto)
  • Giacomo da Pontremoli † (1300 - 1320 deceduto)
  • Gherardo Spinola, O.F.M. † (16 gennaio 1321 - gennaio 1340 deceduto)
  • Lamberto Guidiccioni † (26 gennaio 1340 - 1344 deceduto)
  • Torpete Cancelli, O.S.B. † (28 maggio 1344 - 1350 deceduto)
  • Ludovico Pallavicino † (1350 - 1362 deceduto)
  • Nicolò † (1362 - 1362 deceduto)
  • Ludovico Gandolfo, O.F.M. † (20 febbraio 1363 - 1º maggio 1390 deceduto)
  • Landone Plancio † (1º giugno 1390 - 1400 deceduto)
  • Francesco Cotica, O.S.B. † (29 ottobre 1400 - 1412 deceduto)
  • Simone Tommasi † (7 aprile 1412 - 1418 deceduto)
  • Tommaso Trigone, O.S.B. † (14 novembre 1418 - 1438 dimesso)
  • Antonio Vergafalce † (2 maggio 1438 - 1467 deceduto)
  • Bartolomeo Ugerio † (23 dicembre 1467 - 1479 deceduto)
  • Antonio Valdettaro † (27 agosto 1479 - 1492 deceduto)
  • Simone Chiavari, O.S.B. † (11 aprile 1492 - 1502 dimesso)
  • Lorenzo Fieschi † (27 settembre 1502 - 1510 dimesso)
  • Melchiorre Grimaldi † (24 maggio 1510 - 1512 deceduto)
  • Antonio Cogorno, O.P. † (5 marzo 1548 - 1565 dimesso)
  • Giulio Sauli † (26 ottobre 1565 - 1570 deceduto)
  • Antonio Paliettino, O.F.M.Conv. † (16 luglio 1571 - 17 ottobre 1579 deceduto)
  • Nicolò Mascardi † (30 gennaio 1580 - 9 aprile 1584 nominato vescovo di Mariana)
  • Camillo Doddeo † (13 agosto 1584 - 15 aprile 1592 nominato vescovo di Fossano)
  • Stefano Baliano † (11 maggio 1592 - 1609 deceduto)
  • Francesco Mottini † (29 aprile 1609 - 1623 deceduto)
  • Vincenzo Giovanni Spinola, O.S.A. † (6 marzo 1623 - 1639 deceduto)
  • Francesco Durazzi † (16 gennaio 1640 - 15 maggio 1652 deceduto)
  • Giantommaso Gastaldi † (26 agosto 1652 - 1655 deceduto)
  • Giambattista Paggi † (14 giugno 1655 - 8 febbraio 1663 deceduto)
  • Giambattista Da Diece † (2 luglio 1663 - 28 aprile 1696 deceduto)
  • Francesco Sacco, C.R. † (27 marzo 1697 - 21 dicembre 1721 deceduto)
  • Nicolò Leopoldo Lomellini † (23 settembre 1722 - 28 aprile 1754 deceduto)
  • Domenico Tatis, O.S.B.Oliv. † (22 luglio 1754 - 29 ottobre 1765 deceduto)
  • Francesco Maria Gentili † (31 agosto 1767 - 26 settembre 1791 nominato vescovo di Luni-Sarzana)
  • Giovanni Luca Solari † (18 giugno 1792 - 26 settembre 1810 deceduto)
    • Sede vacante (1810-1820)[12]

Vescovi di Luni-Sarzana e Brugnato

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Vescovi di Luni, ossia La Spezia, Sarzana e Brugnato

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Vescovi della Spezia, Sarzana e Brugnato

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Vescovi della Spezia-Sarzana-Brugnato

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La diocesi nel 2021 su una popolazione di 217.418 persone contava 214.828 battezzati, corrispondenti al 98,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 243.200 245.266 99,2 299 216 83 813 122 492 150
1970 243.825 247.667 98,4 305 223 82 799 95 420 189
1980 245.600 249.600 98,4 283 184 99 867 119 404 192
1990 227.875 232.176 98,1 202 155 47 1.128 9 54 325 188
1999 221.318 223.668 98,9 177 129 48 1.250 21 50 229 188
2000 221.118 223.565 98,9 171 126 45 1.293 24 45 230 186
2001 220.942 223.638 98,8 167 124 43 1.323 24 43 229 186
2002 218.889 221.274 98,9 164 119 45 1.334 24 47 195 186
2003 212.726 215.137 98,9 165 117 48 1.289 23 50 191 186
2004 213.451 215.935 98,8 159 111 48 1.342 23 49 187 186
2013 216.100 218.702 98,8 138 109 29 1.565 21 33 120 186
2016 219.024 221.663 98,8 133 103 30 1.646 19 31 100 186
2019 217.290 219.909 98,8 132 101 31 1.646 18 32 103 186
2021 214.828 217.418 98,8 121 92 29 1.775 19 30 100 186

Persone legate alla diocesi

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Al territorio della diocesi è, in particolar modo, collegata la memoria di:

  1. ^ Nuova definizione dell'assetto territoriale della diocesi, su Diocesi della Spezia Sarzana e Brugnato. URL consultato l'11 novembre 2023.
  2. ^ (LA) Bolla Expositum cum Nobis, Bullarii romani continuatio, vol. XIII, Roma, 1847, p. 17.
  3. ^ Bolla Romani Pontifices, AAS 19 (1927), pp. 201-202.
  4. ^ (LA) AAS 51 (1959), pp. 827-829.
  5. ^ (LA) Lettera apostolica Mira eademque, AAS 66 (1974), p. 378.
  6. ^ Secondo Lanzoni, non Giusto ma Terenzio potrebbe essere il vescovo di Luni a cui papa Pelagio I indirizza la lettera assieme agli altri vescovi della Tuscia Annonaria.
  7. ^ Nel documento che ne parla, è indicato come vescovo eletto; cfr. Podestà, op. cit., p. 44.
  8. ^ Secondo Podestà (p. 76), Buttafava, eletto tra settembre e ottobre 1223, muore nel mese di luglio 1226; mentre secondo Gams nel 1228.
  9. ^ Gams e Eubel pongono la morte di Guglielmo nel 1270; a lui sarebbe successo un Goffredo, morto nel 1273; Podestà invece ritiene che il vescovo che gli antichi documenti menzionano semplicemente con G., non sia Goffredo, ma lo stesso Guglielmo.
  10. ^ Secondo Gams muore nel 1293 e dopo viene un Gualterio (1293 - † circa 1296).
  11. ^ Menzionato da Gams, ma assente in Eubel.
  12. ^ Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Giuseppe Spina (22 settembre 1815 - 25 novembre 1820).
  13. ^ Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Giovanni Costantini (1927 - 8 febbraio 1929), poi vescovo.
  14. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Colossi.
  15. ^ Durante la vacanza della sede, dal 13 novembre 1943, fu amministratore apostolico Giuseppe Stella, poi nominato vescovo.

Per la sede di Luni (-Sarzana)

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Per la sede di Brugnato

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  • A. Baldini, Note per una storia delle istituzioni monastiche a Pontremoli – Dalle origini al XIII secolo, in Studi Lunigianesi, 1980, Villafranca, Associazione Manfredo Giuliani, 1980, pp. 201-203;
  • Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. XIII, Venezia, 1857, pp. 464–482;
  • G. Franchi, M. Lallai, Da Luni a Massa Carrara-Pontremoli – il divenire di una Diocesi fra Toscana e Liguria dal IV al XXI secolo, parte I (La diocesi di Luni), vol. I e II, Massa, Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, 2000, 7, 125 I n. e II 324-325;
  • G. Franchi, M. Lallai, Da Luni a Massa Carrara-Pontremoli – il divenire di una Diocesi fra Toscana e Liguria dal IV al XXI secolo, parte II, vol. IV (M. Lallai: capitolo VI: La diocesi di Brugnato, Massa, Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, 2008, 12; 2008 II, 27;
  • M. Giuliani, Saggi di storia Lunigianese, Pontremoli, Tipografia Artigianelli, 1982;
  • Boris Gombač, Atlante storico delle diocesi toscane, Sommacampagna, Cierre Grafica, 2015; ISBN 978-88-98768-03-5, pp. 133-134;
  • Palemone Luigi Bima, Serie cronologica dei romani pontefici e degli arcivescovi e vescovi, Torino, 1842, pp. 249–254;
  • G. Pistarino, Le pievi della diocesi di Luni, parte I, La Spezia, Bordighera, Istituto internazionale di studi liguri, 1961;
  • (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 818
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, pp. 148–149; vol. 2, p. 111; vol. 3, p. 141; vol. 4, p. 122; vol. 5, p. 128; vol. 6, p. 132
  • (LA) Bolla Quemadmodum Sedes Apostolica, in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio, Tomo II, Augustae Taurinorum, 1859, pp. 378–379
  • G. Volpe, Toscana Medievale - Massa Marittima, Volterra, Sarzana, Firenze, Sansoni Editore, 1964

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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