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Ginger e Fred

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ginger e Fred
I due protagonisti Marcello Mastroianni e Giulietta Masina
Lingua originaleitaliano, inglese
Paese di produzioneItalia, Francia, Germania Ovest
Anno1986
Durata125 min
Rapporto1,66:1
Generecommedia, drammatico, satirico
RegiaFederico Fellini
SoggettoFederico Fellini, Tonino Guerra.
SceneggiaturaFederico Fellini, Tonino Guerra, Tullio Pinelli
ProduttoreAlberto Grimaldi
Distribuzione in italianoIstituto Luce - Italnoleggio Cinematografico
FotografiaTonino Delli Colli, Ennio Guarnieri
MontaggioNino Baragli, Ugo De Rossi, Ruggero Mastroianni
Effetti specialiAdriano Pischiutta
MusicheNicola Piovani
ScenografiaDante Ferretti
TruccoAmedeo Alessi
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Ginger e Fred è un film del 1986 diretto da Federico Fellini con Giulietta Masina e Marcello Mastroianni.

Amelia Bonetti e Pippo Botticella in arte Ginger e Fred sono due attempati ballerini di tip-tap, ormai da molto tempo fuori dal giro. Ginger e Fred vengono coinvolti in una sorta di "operazione nostalgia", per la serata di Natale da una TV privata di proprietà dell'onnipresente "cavalier Fulvio Lombardoni" (allusione a Silvio Berlusconi). Ma si capisce subito che al centro della scena stanno in realtà la figura del presentatore e la pubblicità.

Mentre Amelia è diventata una signora borghese benestante, vedova, proprietaria di una piccola azienda, ancora in forma, Pippo appare in situazione più precaria: bisognoso di soldi, ha problemi con l'alcool e non sembra in buona salute. Si saprà pure che, dopo aver sciolto la coppia con Ginger, era stato ricoverato per un periodo in un manicomio. La donna, che era ansiosa di rivedere finalmente il vecchio compagno, appare preoccupata per le sue condizioni. Pippo, che ha un atteggiamento da contestatore, vorrebbe alla fine del loro numero fare un intervento fuori programma molto critico sull'attuale società, ma poi rinuncia all'idea.

I costumi indossati da Giulietta Masina e Marcello Mastroianni esposti a Cinecittà.
Danilo Donati ha vinto il David di Donatello e il Nastro d'argento per i migliori costumi nel 1986.

Quando i due vengono chiamati sul palco si verifica un blackout che interrompe il loro numero. Fred, confabulando con Ginger sull'insensatezza della loro presenza al programma, la convince ad andarsene dal palco insieme a lui durante il blackout. Pippo rivolge un gestaccio agli spettatori ma proprio in quel momento torna la luce; i due sono pertanto costretti a riprendere il loro numero di ballo, che terminerà con molta fatica da parte di Fred: alla fine riceveranno un tiepido applauso. Quando si congedano, Amelia presta soldi a Pippo e l'invita a venirla a trovare. Ma la sensazione è che non si rivedranno mai più.

Colonna sonora

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Ginger e Fred segna l'inizio della collaborazione tra Fellini e Nicola Piovani, collaborazione che il regista volle proseguire per tutte le sue opere successive. Oltre al commento musicale inedito, il film contiene quattro brani tratti da film interpretati dai veri Ginger Rogers e Fred Astaire, che fanno da sottofondo al numero di ballo della coppia Amalia-Pippo: The Continental (da Cerco il mio amore), Cheek to Cheek e Top Hat, White Tie and Tails (da Cappello a cilindro), Let's Face the Music and Dance (da Seguendo la flotta).

Il film fu il primo di Fellini a debuttare all'estero anziché in Italia: in occasione del cinquantenario della Cinemathèque Française, la prima mondiale ebbe luogo in una serata di gala al Palais de Chaillot a Parigi il 13 gennaio 1986; la presentazione italiana avvenne il 21 gennaio al Teatro Sistina di Roma, con la distribuzione nelle sale a partire dal giorno successivo. In febbraio venne poi proiettato, fuori concorso, al Festival di Berlino 1986[1].

L'iniziale buona accoglienza del film negli Stati Uniti fu attenuata da una causa civile che la vera Ginger Rogers intentò contro il distributore americano della pellicola. Il motivo addotto per tale denuncia fu che l'attrice si sentiva lesa nel suo diritto alla privacy, lamentandosi che il film italiano la dipingeva sotto una falsa luce. La causa si risolse con una completa assoluzione della casa di distribuzione e la corte d'appello statunitense, nel rigettare le accuse di violazione, affermò che Federico Fellini aveva il diritto di esercitare la propria espressione artistica[2]. Al contrario Fred Astaire, che morì poco più di un anno dopo l'uscita nelle sale americane del film, non prese parte alla contesa giudiziaria.

Riconoscimenti

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  1. ^ Tullio Kezich, Con Ginger e Fred nel mondo dei sosia, in La Repubblica, 12 gennaio 1986, p.19
  2. ^ (EN) Ginger Roger's suit thrown out of court, su news.google.com, Ocala Star-Banner, 10 maggio 1989. URL consultato il 29 novembre 2014.
  3. ^ a b c d e Ciak d'oro 1986, su books.google.it. URL consultato il 1986.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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