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Ateismo di Stato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Ateismo di stato)

     Paesi che praticarono in precedenza l'ateismo (sono inclusi anche i casi discussi della Repubblica Democratica Tedesca, del Messico, dello Yemen del Sud e della Francia rivoluzionaria)

     Paesi che attualmente praticano l'ateismo

L'ateismo di Stato è il rifiuto ufficiale da parte di uno Stato di qualsiasi tipo di religione in favore dell'ateismo.

Distinzione tra ateismo di Stato e governo laico

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L'ateismo di Stato non va confuso con l'anticlericalismo, cioè con lo sforzo di ridurre il potere economico e politico del clero in politica. Non va ugualmente confuso con la neutralità religiosa, nella quale un governo riconosce la necessità legale della separazione tra Stato e religione. Uno Stato che promuove o predilige una religione implica un sistema politico che favorisce una tradizione a danno delle altre; dove viene invece separato lo Stato dalla Chiesa vengono protetti i gruppi religiosi minori. Infine, lo Stato ateo non va confuso con Stati dove è in atto la persecuzione di certe religioni a favore di altre. Lo Stato ateo si oppone in modo uguale a tutte le religioni.

Pertanto, l'ateismo di Stato implica che il governo si opponga attivamente alla professione di ogni forma di religione, mentre il governo laico implica che il governo abbia un punto di vista neutrale sulle questioni religiose.

L'ateismo di Stato nel mondo

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L'unico Stato ateo per legge fu l'Albania, dove Enver Hoxha, nel 1967, dichiarò l'ateismo di Stato, introducendo una legge che vietava la creazione di associazioni religiose, la presenza di luoghi di culto (ordinando la distruzione o la riconversione di quelli esistenti), la vendita o la pubblicazione di materiale religioso e l'insegnamento religioso. Tutte le pratiche religiose furono vietate e perseguitate, anche quelle in privato. Queste disposizioni furono confermate nella costituzione albanese del 1976 dagli articoli 37 e 55, che stabilivano rispettivamente che lo Stato non riconosceva alcuna religione e che erano vietate le associazioni, la propaganda e le attività religiose. Numerosi furono i religiosi cristiani e musulmani, i laici e gli oppositori torturati e martirizzati dal regime[1][2][3].

Stati ufficialmente atei

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In altri Stati basati (in passato o tuttora) sul socialismo reale e la visione di ateismo marxista-leninista, l'ateismo di Stato non è stabilito per legge, ma viene favorito dalle politiche governative. La maggioranza di questi Stati hanno sostenuto (e sostengono) la propaganda atea e si dichiarano atei[senza fonte]. Precisamente ciò avvenne in:

Ateismo di Stato ufficioso o di fatto

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Sono comunque esistiti regimi marxisti che non hanno appoggiato ufficialmente l'ateismo di Stato, ma solo de facto, pur essendo stati fortemente laici, per esempio:

e anche due Paesi retti da regimi non marxisti che hanno perseguito in passato una politica ufficiosa di ateismo di Stato:

  1. ^ Didier Rance, Albania. Hanno voluto uccidere Dio. La persecuzione contro la chiesa cattolica in Albania (1944-1991), Avagliano, 2007
  2. ^ Roberto Morozzo Della Rocca, Andrea Giovanelli, Martiri d'Albania (1945-1990), La Scuola, 2016
  3. ^ Mimmo Muolo, Don Ernest Simoni. Dai lavori forzati all'incontro con Francesco, Paoline Editoriale Libri, 2016
  4. ^ Entrò a far parte dell'Unione Sovietica
  5. ^ Religion in Cuba, su globalsecurity.org.
  6. ^ North Korea, su justice.gov. URL consultato l'11 settembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
  7. ^ Fulbrook, "The Limits Of Totalitarianism: God, State and Society in the GDR"
  8. ^ Stephen R. Bowers, "Private Institutions in Service to the State: The German Democratic Republic's Church in Socialism," East European Quarterly, Spring 1982, Vol. 16 Issue 1, page 73–86
  9. ^ Il culto cattolico, perseguitato dalle iniziative degli hébertisti (la cosiddetta scristianizzazione della Francia), fu sospeso a novembre 1793 ma permesso dalla Convenzione nazionale che si pronunciò contro l'imposizione dell'ateismo su proposta di Robespierre e dei giacobini dopo circa 20 giorni, a dicembre; la religione era ammessa e protetta dallo Stato solo se praticata da sacerdoti che avevano accettato il giuramento alla Repubblica della Costituzione civile del clero, vietato da papa Pio VI, o nel caso di ebrei, protestanti e deisti
  10. ^ In seguito alle leggi Calles il culto fu limitato e la Chiesa per protesta smise di officiare fino al termine della guerra cristera

Voci correlate

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