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Cellatica (vino)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cellatica
Dettagli
StatoItalia (bandiera) Italia
Resa (uva/ettaro)115 q
Resa massima dell'uva70,0%
Titolo alcolometrico
naturale dell'uva
10,5%
Titolo alcolometrico
minimo del vino
11,5%
Estratto secco
netto minimo
20,0‰
Riconoscimento
TipoDOC
Istituito con
decreto del
19/04/1968  
Gazzetta Ufficiale del04/06/1968,
n. 141
Vitigni con cui è consentito produrlo
[senza fonte]

Il Cellatica è un vino rosso DOC della provincia di Brescia, la cui produzione è consentita in un'area che comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Cellatica, Collebeato e Brescia.

Caratteristiche organolettiche

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  • colore: rosso rubino brillante
  • odore: vinoso, tipico
  • sapore: sapido, asciutto, con retrogusto leggermente amarognolo

L'antica vocazione vitivinicola di Cellatica è testimoniata dal suo toponimo (in latino la cella vinaria è appunto la cantina), ma le prime menzioni letterarie del vino di Cellatica risalgono al XVI secolo.

Teofilo Folengo, frate benedettino e umanista, uno dei padri nobili della letteratura enogastronomica italiana, menziona il vino di Cellatica nelle sue Maccheronee[1]: "E insieme vi furono il mangiaguerra e la vernaccia di Volta e quella di cui si vanta la bresciana Cellatica".

Un'analisi più scientifica è quella di Andrea Bacci, medico di corte di papa Sisto V, che alla fine del XVI secolo dice a proposito dell'agricoltura dell'Italia settentrionale: “... oserei dire che il territorio di Brescia supera il resto della regione trans-padana nella fecondità di ogni frutto, ma specialmente nei vini ... Vini bianchi, rossicci e rossi, moscatelli e vernaccie, queste ultime specialmente squisite in quel di Cellatica, emule di vini greci, esportate con gran guadagno a Milano e in Germania e, talvolta, anche a Roma ...”[2].

Nell’Atlante Economico Geografico del senatore Arturo Marescalchi, edito nel 1911, è riportato fra i vini della provincia di Brescia (quelli commercialmente più noti) il Cellatica, che si poteva trovare nei migliori ristoranti e nella lista dei vini pregiati delle maggiori case vinicole lombarde[3]

Nel 1934 si costituisce il consorzio Produttori Vino di Cellatica, aderente alla Federazione Provinciale degli Agricoltori, che chiude rapidamente a causa di divergenze tra i soci. Il 9 febbraio 1952, circa trent’anni dopo i primi tentativi di cooperazione, nasce la “Cooperativa Vitivinicola Cellatica Gussago”, che nel 1994 entra a far parte del Consorzio Franciacorta.

Il 19/04/1968 il Cellatica ottiene la DOC, tra i primi vini della Lombardia a raggiungere questo traguardo.

Abbinamenti consigliati

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Si abbina a primi piatti, risotto ai funghi, salumi, carni rosse, grigliate.

Temperatura di servizio 16 - 18 °C.

Provincia, stagione, volume in ettolitri

  • Brescia (1990/91) 1095,0
  • Brescia (1991/92) 1164,0
  • Brescia (1992/93) 2135,0
  • Brescia (1993/94) 1242,0
  • Brescia (1994/95) 1135,78
  • Brescia (1995/96) 1020,88
  • Brescia (1996/97) 1155,14
  1. ^ Teofilo Folengo, Maccheronee, Venezia, Paganino Paganini, 1517, l. I, 497-511.
  2. ^ Andrea Bacci, De naturali vinorum historia, Roma, Niccolò Muzi, 1596 l. VI.
  3. ^ Ente Vini Bresciani - Cellatica Doc, su entevinibresciani.it.

Altri progetti

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