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Caratteri cinesi tradizionali

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I caratteri cinesi tradizionali繁體字T, 繁体字S, fántǐzìP, lett. "Forma complicata dei caratteri")sono, insieme ai caratteri semplificati簡體字T, 简体字S, JiǎntǐzìP, lett. "Forma semplice dei caratteri"), uno dei due modi di scrittura dei caratteri cinesi. L'aggettivo "tradizionali" è da considerarsi un'attribuzione piuttosto recente, in quanto non esisteva fino al 1950. È in questo periodo che il governo cinese introduce ufficialmente un sistema di scrittura semplificato, dando vita alla divisione tra caratteri cinesi tradizionali e caratteri cinesi semplificati.

Il processo di semplificazione dei caratteri comporta la diminuzione dei tratti dei logogrammi oppure la reinvenzione completa di alcuni caratteri, al fine di avere un modello di scrittura più semplice e fruibile. I caratteri semplificati sono impiegati in tutta la Cina continentale e a Singapore, mentre i caratteri cinesi tradizionali vengono tuttora usati a Taiwan, Hong Kong e Macao. A Taiwan sono noti come 正體字 (Zhèngtǐzì, "Forma corretta dei caratteri") e i semplificati come 匪字 ("Caratteri fuorilegge") .

Origini mitiche

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Secondo un'antica leggenda cinese, fu Cangjie (仓颉), lo storiografo dell'Imperatore Giallo, a creare i caratteri cinesi.[1]

Si narra che l'Imperatore Giallo avesse commissionato a Canjie il compito di creare un sistema di scrittura. Questi, recatosi in riva a un fiume per cercare ispirazione, vide volare una fenice che lasciò cadere davanti ai suoi piedi uno strano oggetto. Era il calco dell'impronta di un animale, ma Canjie non fu in grado di identificarne l'identità. Un cacciatore che si trovava nei paraggi gli disse che l'impronta apparteneva a un animale mitologico chiamato pixiu (貔貅). Questo avvenimento ispirò molto Canjie, il quale cominciò a pensare che se fosse riuscito a “catturare” le particolari caratteristiche di ogni cosa presente sulla terra, allora avrebbe potuto creare un sistema di scrittura simbolico. Iniziò a osservare tutto ciò che lo circondava: terra, acqua, cielo, flora e fauna, prestando grande attenzione alle peculiarità di ogni cosa ed è così che nacquero i caratteri cinesi.[1]

Origini storiche

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Ossa oracolare

Fonti storiche fanno risalire la nascita della scrittura cinese alla dinastia Shang (商朝) (ca. 1600 a.C. – 1046 a.C.).[2]

Sono state trovate tracce di caratteri cinesi sui manufatti in bronzo e sulle ossa di animali (甲骨文) che gli Shang usavano per compiere riti divinatori.[3]

La scoperta avvenuta negli anni Cinquanta del secolo scorso ad Anyang (安阳) di numerosi carapaci di tartaruga ha dimostrato la pratica comune delle popolazioni dell'epoca di divinare gusci di testuggini e scapole animali; le iscrizioni riportano la data e l'argomento della divinazione e talvolta vi è incisa anche la risposta ottenuta dalla predizione.[4] Le incisioni di epoca Shang costituiscono quindi un primo consistente corpus di caratteri cinesi che si svilupperanno nel corso del tempo.

Iscrizione di epoca Zhou

Dinastia Zhou

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Con l'avvento della dinastia Zhou (周朝) (ca. 1046 a.C. – 770 a.C.) le incisioni vengono fatte su recipienti in bronzo con diverse funzioni e dimensioni[2]. La scrittura, i cui caratteri derivano dagli Shang, viene usata anche per pratiche non puramente rituali. Soprattutto nell'ultimo periodo della dinastia Zhou, chiamato Primavere e Autunni, si assiste a una semplificazione della scrittura, che comincia a perdere alcune delle sue qualità pittoriche, poiché l'uso dei caratteri ora è più diffuso e si necessita di una maggiore linearità e semplicità.

Nell'era successiva, detta degli Stati Combattenti[2] (战国), la scrittura si diffonde a tutti i livelli della società, diventando ancora più semplificata. Inoltre, per via della forte divisione politica del tempo tra uno stato e l'altro i caratteri vedono una grande diversificazione. Lo stile di scrittura della dinastia Zhou è detto «grande sigillo», 大篆 dàzhùan[5] ed è caratterizzato da linee curve e sinuose.[6]

La dinastia Qin (秦朝) (221 a.C. – 206 a.C.)[2] segna la nascita della Cina imperiale. Nel 221 a.C. Qin Shihuangdi (秦始皇帝) unifica la Cina e si proclama imperatore. Il suo governo corrisponde a un periodo di grandi e importanti riforme che interessano anche il sistema di scrittura. Al primo ministro Li Si (李斯) viene commissionato il compito di modificare i caratteri esistenti e di creare una lista di 3300 caratteri ufficiali. Essi verranno imposti a tutto l'impero, dando vita al primo sistema di scrittura unificato della Cina. Lo stile del «grande sigillo» viene sostituito con quello del «piccolo sigillo», 小篆 Xiǎozhuàn, in cui i tratti sono più dritti e le curve all'interno dei caratteri vengono sostituite da angoli retti. Questo stile si allontana ulteriormente dai pittogrammi iniziali e grazie alla sua maggiore linearità permette una migliore leggibilità. Il «piccolo sigillo» resta comunque difficile da scrivere per via delle limitazioni tecniche dell'incisione su pietra, per questo il “sigillo” subirà un'ulteriore trasformazione per essere adattato alla scrittura su seta con il pennello. Nasce così lo «stile dei funzionari».[6]

Con l'avvento della dinastia Han (汉朝) (206 a.C. – 220 d.C.) si hanno grandi progressi letterari e scientifici.[7]

Evoluzione dei caratteri

La scoperta della carta prodotta usando corteccia di alberi o stracci permette di avere un nuovo supporto per la scrittura. Lo «stile dei funzionari» resta quello prevalente nel primo periodo della dinastia, fino ad arrivare al I secolo a.C., quando appare una forma di scrittura più regolare, ottenuta grazie a un tratto più ondulato nella scrittura con il pennello: il 隸書 lìshū, (o «stile amministrativo»). Questo stile si diffonde rapidamente in tutti i livelli della società diventando la forma di scrittura standard degli Han. Il passaggio dallo stile del sigillo allo stile amministrativo, probabilmente è la transizione più importante della scrittura cinese nel corso della storia: da una forma di scrittura semplificata dove comunque si possono distinguere le origini pittoriche dei caratteri, si passa a una forma convenzionale con caratteri più lineari e facili da scrivere.

In questo periodo appaiono anche delle forme corsive, ampiamente usate durante la dinastia Han, soprattutto come scrittura informale e di supporto per la stesura di lettere. I tratti sono uniti liberamente, così da poter scrivere in maniera più rapida. Queste forme di scrittura più tardi vengono conosciute come zhāngcăo, ossia “scrittura delle erbe”.[6]

A partire dallo stile amministrativo degli Han, verrà successivamente creato lo «stile regolare» 楷書 kàishù, ossia la scrittura standard in uso ancora oggi. In contemporanea inizia a svilupparsi una forma classica della scrittura corsiva, il jīncăo (corsivo moderno). In questo stile vengono fatte ulteriori semplificazioni e abbreviazioni, fino ad arrivare ad avere forme grafiche completamente differenti, talvolta difficili da leggere e quindi poco pratiche. Probabilmente è per questo motivo che si diffonde un'altra forma di scrittura chiamata xíngshū, «scrittura corrente», con molte caratteristiche della scrittura corsiva, ma allo stesso tempo vicina allo stile regolare-kàishù.

Dinastie successive

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Con la fine della dinastia Han e l'avvento di nuovi governi, la scrittura continua a evolversi e i caratteri diventano sempre più numerosi. Questo perché i nuovi dizionari, oltre ai nuovi morfemi che si sviluppano di anno in anno, includono tutte le parole presenti nei testi antichi (anche se talvolta alcune erano già cadute in disuso), molte espressioni dialettali e persino nuovi termini stranieri.[6] Il dizionario contenente il più vasto corpus di caratteri compilato prima dell'avvento dei tempi moderni è il Jiyun. Questo vocabolario, composto da un gruppo di letterati durante la dinastia Song è stato pubblicato nel 1039 e contiene 53.525 caratteri.[8]

Studio della lingua

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Con la duratura dinastia Han si vede la nascita di uno studio sistematico della scrittura cinese. Il filologo Xu Shen (许慎) è l'autore del primo dizionario cinese contenente anche l'analisi dei caratteri: lo shuōwén jiězì (说文解字) traducibile come “spiegazioni sui caratteri semplici e analisi dei caratteri composti”.

Shuowen Jiezi - Chinese Dictionary Museum

Lo Shuowen Jiezi di Xu Shen si compone di un'introduzione e quindici capitoli e contiene complessivamente 9.353 caratteri, tra morfemi e loro varianti grafiche.[9]

Obiettivo di Xu Shen è quello di ordinare i caratteri, attribuendo a ogni morfema il corretto significato e utilizzo, così da evitare disambiguazioni. Per far ciò, lo studioso divide i caratteri in due categorie principali: i “wén” 文 o caratteri semplici non composti, e gli “zì” 字, ossia caratteri composti. I caratteri cosiddetti “wén” sono costituiti da un unico carattere irriducibile (come se fossero dei numeri primi), mentre gli “zì” sono composti da due o più componenti (che spesso sono dei wén).[6] Al fine di analizzare correttamente i vari morfemi, Xu Shen divide poi i caratteri in sei categorie:

  • Xiàngxīng 象形– Pittogrammi: il disegno richiama ciò che rappresenta, ad esempio 人 rèn (uomo) e 木 mù (albero)
  • Zhǐshì 指事 – Ideogrammi: il pittogramma richiama un'idea astratta o il concetto che si vuole esprimere attraverso un simbolo o un'immagine, ad esempio 一 yi (uno), 二 èr (due), 上 shàng (su) e 下 xià (giù)
  • Huìyì 会意 – Combinazione di significati: più caratteri combinati per creare nuove parole o concetti, ad esempio 從 cóng (seguire o seguaci), rappresenta due uomini che camminano uno dietro l'altro; 囚 qiú (prigioniero) è un uomo circondato da mura; 林 lín (foresta), sono due alberi affiancati.
  • Xíngshēng 形声 – Forma e suono: caratteri che composti da una componente sonora e una componente di significato, ad esempio 媽 mā (usato per formare la parola 女媽-madre) la componente destra 馬 viene pronunciata mǎ e significa "cavallo" [in questo caso questo è l'elemento fonetico], mentre la componente sinistra 女 nǚ, significa "donna" [è l'elemento di significato].
  • Jiějiè – Prestiti fonetici: caratteri che in origine avevano un significato totalmente diverso; questo perché nella Cina antica un carattere era usato per indicare più significati e spesso quando un carattere cadeva in disuso, quello più utilizzato ne prendeva in prestito la scrittura. Ad esempio il carattere 來 lai inizialmente indicava “frumento" ed era usato anche per esprimere il verbo "venire". La poco usata traduzione di “frumento” del morfema 來 cade in disuso, così ora 來 lai traduce "venire", mentre "frumento" viene reso con 麥 mài.
  • Zhuănzhù 专注: questa classificazione ha un significato ancora oggi controverso; tuttavia si può definire come una classificazione puramente storica che fa riferimento a caratteri con la stessa radice etimologica ma che si sono distinti per pronuncia e significato. Ad esempio 老 lao (vecchio) e 考 kao (prova, esame).[10]

In Vietnam (越南), i sinogrammi (detti chữ nôm) sono stati usati dalle classi colte fino all'inizio del Novecento, quando furono ufficialmente aboliti in favore dell'alfabeto latino importato dai missionari francesi. Grazie a quest'ultimo, i vietnamiti riuscirono in breve tempo a imparare a leggere e scrivere durante l'alfabetizzazione di massa. I caratteri vietnamiti includono sia quelli creati dai cinesi, sia quelli inventati dai vietnamiti per indicare oggetti o parole presenti solo in vietnamita. I caratteri inventati esistono anche in giapponese e coreano. Mentre in Corea e Giappone i sinogrammi si sono affiancati ad altri alfabeti dopo una prima fase in cui katakana, hiragana e hangeul non esistevano, in Vietnam i chữ nôm non erano affiancati dall'alfabeto. Inoltre dei caratteri avevano un diverso significato e utilizzo rispetto a quello cinese originario: per esempio, 吧 "ba" in cinese è una particella che, tra i vari significati, include l'invito enfatico, mentre in vietnamita è la congiunzione coordinante "e", che si pronuncia "va".

Hangul e Hanja

L'influenza politica e sociale dell'impero cinese si diffonde raggiungendo anche i territori confinanti come la penisola coreana (朝鲜半岛). In Corea i nobili e i funzionari si recavano in Cina per studiare, poiché fino al XV non esisteva un sistema di scrittura e il coreano era solamente una lingua parlata. Questo rende inevitabile l'introduzione all'interno della lingua coreana di un vasto numero di ideogrammi cinesi che venivano usati dall'élite istruita, anche per vantarsi delle proprie conoscenze linguistiche. I caratteri “importati” dalla Cina vengono chiamati hanja ed entrano in modo prorompente nella cultura coreana. Per secoli dunque, se in Corea si voleva esprimere un proprio pensiero, un'idea o far valere le proprie ragioni in forma scritta, era necessario ricorrere agli hanja[11].

È solo con il re Sejong (世宗) (1397 – 1450) che la Corea vede la nascita di un proprio alfabeto. Nel 1420 nasce ufficialmente l'hangeul, ossia l'alfabeto coreano, creato per rendere possibile l'alfabetizzazione delle masse prima escluse dall'utilizzo degli Hanja da parte di nobili e funzionari[12]. Tuttavia, nonostante la creazione di questo alfabeto, gli hanja continuano a mantenere un ruolo importante nella burocrazia e nel governo, poiché le alte classi sociali non volevano rinunciare al potere che l'uso esclusivo del cinese conferiva loro.

L'influenza della Cina arriva anche in Giappone (日本), dove cominciano a diffondersi i caratteri cinesi tramite la Corea. Ne è testimonianza l'annale storico Nihongi dell'anno 720, in cui si narra di una spedizione di sutra e di una statua di Buddha al re giapponese Kimmei, avvenuta nel 522 da parte del sovrano coreano Syöng-Myöng.[13]

In principio i caratteri cinesi vennero usati semplicemente per il loro valore fonetico, senza distinzioni del significato, per rappresentare i fonemi Giapponesi, questo sistema primitivo era chiamato man'yōgana (10.000 caratteri) mentre invece i nobili e reali erano in grado di leggere e scrivere in cinese classico, considerato più elegante.

Nel Periodo Nara, prima del termine 日本 (Nippon), il kanzi usato in Cinese Classico per rappresentare il Giappone, usato anche dal Giappone era 倭 (WA, letto anticamente nella pronuncia kun'yomi come Yamato, ricostruito in pronuncia come /jamatə/ o /hwa/ dalla pronuncia Cinese), letteralmente il carattere significava "nano", il termine era considerato poco adatto in quanto era usato in modo derogatorio dalla Cina per riferirsi al Giappone come a dei barbari non civilizzati e piccoli di statura, per cui l'imperatrice Genmei decise di cambiare il carattere nell'omofono 和 (/hwa/ in Cinese, divenne /ɰa/) in quanto il significato era "armonia" ed rimpiazzò anche 倭 per "Yamato", il carattere però eventualmente cadde in disuso al di fuori del pronome in prima persona antico ワ (我 e 吾; io, noi) nella Man'yoshu, che usava il senso figurato del termine 和, Giappone, per indicare sé stessi, col Kanbun però, il carattere non venne più usato, preferendo il carattere cinese 我 per rappresentare la forma composta われ (io, me, me stesso).

Un esempio di questa applicazione primitiva si ha nella Man'yōshū (万葉集), una raccolta di poesie scritta nel Periodo Nara usando i Man'yōgana (万葉仮名), un esempio è 安 che era usato per la vocale 'A' (あ) o 麻 per 'ma'.

Shinjitai・イタリア国海軍大佐勲三等エルネストブルザリー・ 金杯一箇ヲ賜フ・大正十一年ハ月三十日・賞勲局総裁等伯爵正親町実正
Testo in giapponese pre-bellico, che usava ancora i caratteri cinesi tradizionali, all'inizio, è usato il composto "伊太利", kanji per Italia, oggi scritto in Katakana.「伊太利國海軍大佐勳三等エルネストブルザリー・金杯壹箇ヲ賜フ・大正十一年ハ月三十日・賞勳局總裁等伯爵正親町實正」

Diversi secoli dopo, nel Periodo Heian, dalla scrittura corsiva e regolare dei Man'yo gana, nacquero i sistemi hiragana e katakana, e venne inventato un sistema di scrittura denominato kanbun (漢文 scrittura cinese) che affiancava ai caratteri Giapponesi i caratteri cinesi, usati per il loro significato e non più solo per il suono, anche se ad ogni kanzi gli venne assegnata la lettura Cinese o Giapponese.[14]

Fino al 1946, i Giapponesi hanno usato i caratteri tradizionali Cinesi come Kanji, data in cui vennero introdotti i 'shinjitai' (新字體 forma nuova dei caratteri), catalogati sotto la lista Joyō, molti dei quali assomigliano al Cinese Semplificato, anche se la semplificazione dei caratteri in Giapponese è stata più leggera ed invece la maggior parte dei kanji sono stati lasciati intatti, mentre i Kanji tradizionali divennero noti come Kyujitai (舊字體/ 旧字体 forma antica dei caratteri) e catalogati sotto la lista dei Hyōgaiji (表外字 "Caratteri fuori linea") o Jinmeiyo Kanji (人名用漢字 caratteri cinesi per i nomi di persona).

La maggioranza dei kanji deriva dai caratteri cinesi tradizionali e per questo motivo, oltre ad aver adottato la scrittura dei morfemi, i giapponesi hanno anche mantenuto la pronuncia cinese classica dei caratteri, in seguito adattata alla fonologia della lingua giapponese.[15]

Man'yogana Kana Suono
/a/
/e/→/je/[16]→/e/[17]
/i/
/o/
*/u/ > /ɯ/
/ka/
/ga/, /ŋa/
/ma/
/ti/→/t͡ɕi/[18]
/tu/→/t͡sɯ̹̈/[19]
*/we/ > /ɰe/→/je/[20]→ /e/[21]
*/wa/ > /ɰa/
*/wi/ > /ɰi/, /i/[22]
*/wo/ > /ɰo, o/[23]
/pa/→/ɸa/→βa/→/ɰa/,/ha/[24]

La lingua cinese ha origini molto antiche e il suo sviluppo nel corso dei secoli, nonostante la rivoluzione avvenuta negli anni Cinquanta del secolo scorso nel sistema di scrittura che ha portato alla semplificazione di numerosi caratteri, la scrittura "tradizionale" sopravvive ancora sull'isola di Taiwan (臺灣/台湾), oltre che ad Hong Kong (香港) e Macao (澳門/澳门).[25] I cinesi chiamano i caratteri tradizionali in vari modi, ognuno dei quali con differenti implicazioni; il governo di Taiwan li definisce ufficialmente “forma corretta dei caratteri” ( 正體字, zhèngtǐzì), il che implica che i caratteri tradizionali siano l'unica forma riconosciuta di essi, difatti fino al 2003 in Taiwan l'utilizzo dei caratteri semplificati era proibito al di fuori di gruppi di studiosi, mentre oggi l'uso è scoraggiato. Viceversa, gli utilizzatori dei caratteri semplificati vi fanno riferimento informalmente come “caratteri vecchi” (老字, lǎozì), con l'implicazione che i caratteri tradizionali sono stati rimpiazzati.

Caratteri tradizionali più diffusi

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Per avere una prima e fondamentale panoramica dei caratteri tradizionali, si offre la tavola dei caratteri tradizionali più diffusi (汉语水平考试,漢語水平考試 Han4yu3 shui3ping2 kao3shi4 HSK1-4 versione 2018) con la traslitterazione pinyin (sistema cifra-tono), il relativo carattere semplificato (简体字,簡體字 jian3ti3zi4) e degli esempi traslitterati e aventi entrambe le grafie.

Hanzi

semplificato

简体字

簡體字

Hanzi

tradizionale

繁体字

繁體字

Pinyin

拼音

(cifra-tono)

Esempio in caratteri

semplificati e tradizionali

有简体字与繁体字的例子

有簡體字與繁體字的例子

yǒu jiǎntǐzì yǔ fántǐzì de lìzi

ài 爱好,愛好 àihǎo

爱人,愛人 àirén

不客气,不客氣 búkèqi

生气,生氣 shēngqì

diàn 电吉他,電吉他 diànjítā

电力,電力 diànlì

huà 电话,電話 diànhuà

客套话,客套話 kètàohuà

diǎn 一点墨水,一點墨水 yì diǎn mòshuǐ

一点雨,一點雨 yì diǎn yǔ (!!! sandhi tonale)

nǎo 电脑,電腦 diànnǎo

脑子,腦子 nǎozi

shì 电视,電視 diànshuì

重视,重視 zhòngshì

dōng 东西,東西 dōngxī

东方,東方 dōngfāng

读书,讀書 dú shū

讀大學,读大学 dú dàxué

duì 对不起,對不起 duìbuqǐ

面对面,面對面 miànduìmiàn

ér 儿子,兒子 érzi

事儿,事兒 shìr

fàn 吃饭,吃飯 chī fàn ( 吃 può anche avere una forma tradizionale 喫 )

米饭,米飯 mǐfàn

几,幾 jǐ
机器,機器 jīqì
fēi 飞机,飛機 fēijī

飞速,飛速 fēisù

zhōng 分钟,分鐘 fēnzhōng

钟塔,鐘塔 zhōngtǎ

xìng 高兴,高興 gāoxìng

兴奋,興奮 xìngfèn

ge 个人,個人 gèrén

个子,個子 gèzi

(!!! quando è classificatore, perde il quarto tono, diventando neutro "ge")

hàn 汉字,漢字 hànzì

汉朝,漢朝 hàncháo

外语,外語 wàiyǔ

母语,母語 mǔyǔ (!!! sandhi tonale)

hào 学号,學號 xuéhào

逗号,逗號 dòuhào

号码,號碼 hàomǎ

密码,密碼 mìmǎ

huì 我会说一点儿汉语。

我會說一點兒漢語。wǒ huì shuō yì diǎnr hànyǔ

我姐姐不会滑雪。

我妹妹不會滑雪。wǒ jièjie bú huì xuá xuě

kāi 开会,開會 kāi huì

打开,打開 dǎkāi

jiàn 看见,看見 kànjiàn

明天见,明天見 míngtiān jiàn

kuài 一块儿,一塊兒 yíkuàir
lái 未来,未來 wèilái

以来,以來 yǐlái

shī 老师,老師 lǎoshī

师傅,師傅 shīfu

li,

哪里,哪裡 nǎli

心里,心裡 xīn lǐ

ma 你好吗?你好嗎?nǐ hǎo ma? (!!! sandhi tonale)

你昨早跟他見面了嗎?

你昨早跟他见面了吗? nǐ zuózǎo gēn tā jiàn miàn le ma?

ma,

妈妈,媽媽 māma

爸妈,爸媽 bàmā

mǎi 买东西,買東西 mǎi dōngxī

买房子,買房子 mǎi fángzi

māo 猫,貓 māo
guān 关系,關系 guānxi

关上,關上 guānshàng

méi 没有,沒有 méi yǒu

老板还没来呢。

老板還沒來呢。 lǎobǎn hái méi lái ne (!!! sandhi tonale)

píng 苹果,蘋果 píngguǒ

苹果股份有限公司

蘋果股份有限公司 Píngguǒ gǔfèn yǒuxiàn gōngsī

qián 付钱,付錢 fù qián

现钱,現錢 xiànqián

qǐng 申请,申請 shēnqǐng

好朋友,我请你一杯热咖啡!

好朋友,我請你一杯熱咖啡!

hǎo péngyou, wǒ qǐng nǐ yì bēi rè kāfēi! (!!! sandhi tonale)

热黑茶,熱黑茶 rè hēichá

热油,熱油 rè yóu

rèn 认为,認為 rènwèi

认证,認証 rènzhèng

shi,

shí

认识,認識 rènshi

知识,知識 zhīshí

shéi,

shuí (più rara)

那个人是谁?

那個人是誰?nà ge rén shì shéi?

我也不知道这本意汉词典是谁的。

我也不知道這本意漢詞典是誰的。

wǒ yě bù zhīdào zhè běn yìhàn cídiǎn shì shéi de (!!! sandhi tonale)

me 要么,要麼 yàome

么么,麼麼 meme

shí 什么时候,什麼時候 shénme shíhou

不时,不時 bùshí

shū 书店,書店 shūdiàn

书面语,書面語 shūmiànyǔ

jué,

jiào

觉得,覺得 juéde

睡觉,睡覺 shuì jiào

shuō 说英语,說英語 shuō hànyǔ

瞎说,瞎說 xià shuō

suì 两岁,兩歲 liǎng suì

孩子,你今年几岁了?

孩子,你今年幾歲了? háizi, nǐ jīnnián jǐ suì le?

tīng 听说,聽說 tīngshuō

打听,打聽 dǎtīng

xué 学生,學生 xuéshēng

当代社会学,當代社會學 dāngdài shèhuìxué

men 他们,他們 tāmen5

同学们好!同學們好! tóngxuémen5 hǎo!

huān 欢迎,歡迎 huānyíng

喜欢,喜歡 xǐhuān

xiàn 现在,現在 xiànzài

现况,現況 xiànkuàng

xiě 写字台,寫字台 xiězìtái

写信,寫信 xiě xìn

xiè 感谢,感謝 gǎnxiè

谢天谢地,謝天謝地 xiètiānxièdì

习近平,習近平 Xí Jìnpíng

习惯,習慣 xíguàn

医院,醫院 yīyuàn

医生,醫生 yīshēng

yàng 怎么样,怎麼樣 zěnmeyàng

一样,一樣 yíyàng

zhè 这两本书,這兩本書 zhè liǎng běn shū (!!! sandhi tonale)

这种批评,這種批評 zhè zhǒng pīpíng

(!!! "zhèi", fusione colloquiale di 这 e 一, di solito si scrive a priori 這)

guó 泰国,泰國 Tàiguó

韩国,韓國 Hánguó

bāng 帮助,幫助 bāngzhù
bào 报告,報告 bàogào
zhǐ 报纸,報紙 bàozhǐ
bīn 宾士,賓士 bīnshì
guǎn 博物馆,博物館 bówùguǎn
cháng 很长时间,很長時間 hěn cháng shíjiān
cóng 服从命令,服從命令 fùcóng mìnglíng
cuò 错字,錯字 cuò zì
lán 篮球比赛,籃球比賽 lánqiú bǐsài
任务,任務 rénwù
yuán 管理员,管理員 guǎnlǐyuán (!!! sandhi tonale)
告诉,告訴 gàosù
gěi 给,給 gěi
chē 卡车,卡車 kǎchē
guì 宝贵,寶貴 bǎoguì
guò,

guo

通过,通過 tōngguò

学过,學過 xué guo

yuǎn 遥远,遙遠 yǎoyuǎn (!!! sandhi tonale)
hóng 红唇,紅唇 hóngchǔn
chǎng 两场雪,兩場雪 liǎng chǎng xuě (!!! sandhi tonale)
nán 难点,難點 nándiǎn
shào 介绍,介紹 jièshào
jìn 附近,附近 fùjìn
shì 考试,考試 kǎoshì
两节课,兩節課 liǎng jié kè
yuè,

音乐,音樂 yīnyuè

快乐,快樂 kuàilè

离开,離開 líkāi
liáng 两只狗,兩隻狗 liǎng zhī gǒu
mài 卖国,賣國 mài guó
mén 门口,門口 ménkǒu
tiáo 两条狗,兩條狗 liǎng tiáo gǒu
biān 这边,這邊 zhèbian5
qiāng 铅笔,鉛筆 qiānbǐ
毛笔,毛筆 máobǐ
ràng 让他休息几分钟吧!

讓他休息幾分鐘吧!ràng tā xiūxi jǐ fēnzhōng ba!

体制,體制 tǐzhì
suì 虽说,雖説 suīshuō
问题,問題 wèntí
wèi,

wéi

为什么,爲什麽 wèishénme

以中国文化为主,以西方技术为辅

以中國文化為主,以西方技術為輔

yǐ Zhōngguó wénhuà wéi zhǔ, yǐ xīfāng jìshù wéi fǔ

wèn 问好,問好 wèn hǎo
yán 颜色,顔色 yánsè
yāo 药水,藥水 yāoshuǐ
jīng 已经,已經 yǐjīng
yīn 阴阳论,陰陽論 YīnYánglùn
两条鱼,兩條魚 liǎng tiáo yú
yùn 幸运,幸運 xìngyùn
dòng 运动,運動 yùndòng
zhe,

zháo

校门开着,校門開著 xiàomén kāi zhe.

我房子着火啦!我房子着火啦!wǒ fángzi zháo huǒ la!

bèi 准备,準備 zhǔnbèi
jìng 安静,安靜 ānjìng
bàn 办法,辦法 bànfá
bǎo 吃饱,吃飽 chībǎo
饥饿,飢餓 jīě

(!!! con il sistema cifra-tono, l'apostrofo non è strettamente necessario

perché la cifra funge da separatore tra le due vocali)

jiào 比较,比較 bǐjiào
biàn 变化,變化 biànhuà
bié 别人,別人 biérén
dān 菜单,菜單 càidān
cān 参加,參加 cānjiā
céng 层楼,層樓 cénglóu
chèn 衬衫,襯衫 chènshān
成绩,成績 chéngjì
chí 迟到,遲到 chídào
词典,詞典 cídiǎn
sǎo 打扫,打掃 dǎsǎo (!!! sandhi tonale)
dài 带来,帶來 dàilái
dān 担心,擔心 dānxīn
dāng,

dàng

当然,當然 dāngrán

当天,當天 dàngtiān

qiān 签证,簽證 qiānzhèng
zhèng 保证,保證 bǎozhèng
tiě 地铁,地鐵 dìtiě
地图,地圖 dìtú
yóu 邮票,郵票 yóupiào
duàn 锻炼,鍛煉 duànliàn
liàn 教练员,教練員 jiàoliànyuán
发言人,發言人 fāyánrén
fā,

fa

理发店,理髮店 lǐfàdiàn

头发,頭髮 tóufa

tóu 头疼,頭疼 tóuténg
shāo 发烧,發燒 fāshāo
复习,復習 fùxí
根据,根據 gēnjù
yuán 公园,公園 gōngyuán
fēng 中风,中風 zhòngfēng (!!!in altri contesti si pronuncia zhōng)
gu¯ 刮风,颳風 guā fēng
关于,關於 guānyú
hái 还是,還是 háishì
护照,護照 hùzhào
huà 画画儿,畫畫兒 huà huàr
huài 破坏,破壞 pòhuài
huán 环境,環境 huánjìng
huàn 还钱,還錢 huàn qián
huáng 黄河,黃河 Huáng hé
极了,極了 jíle
jié 节日,節日 jiérì
jiǎn 检查,檢查 jiǎnchá
体制,體制 tǐzhì
jiǎng 讲话,講話 jiǎng huà
jiǎo 脚跟,腳跟 jiǎogēn
jué 决定,決定 juédìng
jiù 破旧,破舊 pòjiù
調 tiáo 空调,空調 kōngtiáo
裤子,褲子 kùzi
历史,歷史 lìshǐ
liǎn 脸上,臉上 liǎn shǎng
liàng 车辆,車輛 chēliàng
lín 邻居,鄰居 línjū
lóu 摩天大楼,摩天大樓 mòtiāndàlóu
niǎo 鸟,鳥 niǎo
pán 光盘,光盤 guāngpán
shí 实在,實在 shízài
骑摩托车,騎摩托車 qí mótuōchē
热天气,熱天氣 rè tiānqì
sǎn 雨伞,雨傘 yǔsǎn (!!! sandhi tonale)
wǎng 在网上,在網上 zài wǎng shàng
shì 口试,口試 kǒushì
shēng 声音,聲音 shēngyīn
shù 一棵树,一棵樹 yī kè shù
shuàng 一双皮鞋,一雙皮鞋 yì shuāng píxié
毕业,畢業 bì yè
服务业,服務業 fúwùyè
biāo 目标,目標 mùbiāo

标准,標準 biāozhǔn

yáng 表扬,表揚 biǎoyáng
zǎn 赞扬,贊揚 zǎnyáng
gān 饼干,餅乾 bǐngān
bǐng 月饼,月餅 yuèbǐng
jǐn 不仅,不僅 bùjín

仅仅,僅僅 jǐnjǐn (!!! sandhi tonale)

tīng 餐厅,餐廳 cāntīng

客厅,客廳 kètīng

chéng 诚实,誠實 chéngshí
chō 钞票,鈔票 chāopiào

假钞,假鈔 jiǎchāo

jìng 吃惊,喫驚 chī jìng
地图册,地圖冊 dìtúcè

册子,冊子 cèzi

chú 厨房,厨房 chúfáng

厨师,厨師 chúshī

错误,錯誤 cuòwù
rǎo 打扰,打擾 dǎrǎo (!!! sandhi tonale)
zhēn 打针,打針 dǎ zhēn

针对性,針對性 zhēnduìxìng

yuē 大约,大約 dàyuē
dǎo 导游,導游 dǎoyóu
chù 到处,到處 dàochù

别处,別處 biéchù

diū 丢钱包,丟錢包 diū qiánbāo

丢信用卡,丟信用卡 diū xìnyòngkǎ

翻译,翻譯 fānyì
nǎo 烦恼,煩惱 fànnǎo
放弃,放棄 fàngqì
sōng 放松,放鬆 fàngsōng

(attento 一棵松樹)

否则,否則 fǒuzé
qīn 父亲,父親 fùqīn

亲戚,親戚 qīnqī

负责,負責 fùzé
复印,複印 fùyìn

(diverso da 復習 fùxí: 復 "ripassare" vs 複 "fotocopiare/duplicare")

gǎn 赶到,趕到 gǎndào
gān 干活儿,幹活兒 gān huór

(non ha carattere uguale a 餅乾 bǐnggān: 幹 "secchezza" <del cibo cotto> vs 乾 "fare")

gāng 刚才,剛才 gāngcái

刚刚,剛剛 gānggāng

gāng 钢厂,鋼廠 gāngchán

钢材,鋼材 gāngcái

工资,工資 gōngzī

资本,資本 zībén

gǒu 购物,購物 gǒu wù

选购,選購 xuǎngǒu (!!! sandhi tonale)

xuǎn 选择,選擇 xuǎnzé

挑选,挑選 tiàoxuǎn

gòu 能够,能夠 nénggòu
估计,估計 gūjì
jiàn 关键,關鍵 guānjiàn
广 cháng 广告,廣告 guǎnggào

广场,廣場 guǎngchǎng (!!! sandhi tonale)

guī 规定,規定 guīdìng

规划,規劃 guīhuà

国际,國際 guójì
liàn 联系,聯係 liánxì
怀 huái 怀疑,懷疑 huáiyí

怀孕,懷孕 huáiyùn

回忆,回憶 huíyì
po 活泼,活潑 huópo
huò 获得,獲得 huòdé
面积,面積 miànjī

积极,積極 jījí

chǔ 基础,基礎 jīchǔ
huà 计划,計劃 jìhuà
jiǎo 饺子,餃子 jiǎozi

水饺,水餃 shuǐjiǎo (!!! sandhi tonale)

mán 馒头,饅頭 mántou
藝術 艺术,藝術 yìshù
继续,繼續 jìxù
持续,持續 chíxù
jiān 坚持,堅持 jiānchí

坚冰,堅冰 jiānbìng

jiǎn 减少,減少 jiǎnshǎo (!!! sandhi tonale)

减肥,減肥 jiǎn féi

jiǎng 奖金,獎金 jiǎngjīn

大奖,大獎 dàjiǎng

jiāng 将来,將來 jiānglái
郊区,郊區 jiāoqū

山区,山區 shānqū

jiāo 骄傲,驕傲 jiāoào
lǎn 睡懒觉,睡懶覺 shuìlǎnjiào
fèi 浪费,浪費 làngfèi

学费,學費 xuéfèi

厉害,厲害 lìhai
liǎ 他们俩,他們倆 tāmen5 liǎ

咱(们)俩,咱(們)倆 zán(men5) liǎ

lián 大连市,大連市 Dàlián shì
liáng 凉快,涼快 láingkuai
luàn 乱七八糟,亂七八糟 luànqībāzāo
美丽,美麗 měilì
mèng 好梦,好夢 hǎomèng

噩梦,噩夢 èmèng

nèi 以内,以內 (oppure non varia: 以内 ) yǐnèi
líng 年龄,年齡 niánlíng
ěr 偶尔,偶爾 ǒuěr (!!! sandhi tonale)
duì 排队,排隊 páiduì

足球隊,足球隊 zúqiúsài

duàn 判断,判斷 pànduàn
píng 批评,批評 pīpíng

评论,評論 pínglùn

皮肤,皮膚 pífū
piàn 骗子,騙子 piànzi

骗人,騙人 piàn rén

qiáo 桥梁,橋梁 qiáoliáng

汉语桥比赛,漢語橋比賽 Hànyǔqiáo bǐsài

qīng 年轻,年輕 niánqīng
kuàng 况且,況且 kuàngqiě

情况,情況 qíngkuàng

pín 贫富,貧富 pínfù
qióng 贫穷,貧窮 pínqióng
què 准确,準確 zhǔnquè

确实,確實 quèshí

nao 热闹,熱鬧 rènao
shāng 伤心,傷心 shāngxīn

擦伤,擦傷 cāshāng

bài 失败,失敗 shībài
huò 货物,貨物 huòwù

售货员,售貨員 hòuhuòyuán

shū 输钱,輸錢 shū qián
shù 数量,數量 shùliàng

数学,數學 shùxué

shùn 顺序,順序shùnxù

顺利,順利 shùnlì

suí 随便,隨便 suíbiàn
sūn 孙子,孫子 sūnzi

孙中山,孫中山 Sūn Zhōngshān

屿 岛屿,島嶼 dǎoyǔ (!!! sandhi tonale)
dǎo 群岛,群島 qúndǎo

半岛,半島 bàndǎo

tái 台湾岛,臺灣島 Táiwān dǎo

台北市,臺北市 Táiběi shì

wān 海湾,海灣 hǎiwān

东京湾,東京灣 Dōngjīng wān

tài 态度,態度 tàidù
tán 弹电吉他,彈電吉他 tán diànjítā

弹钢琴,彈鋼琴 tán gāngqín

tāng 酸辣汤,酸辣湯 suānlàtāng

鱼汤,魚湯 yútāng

雄鸡,雄鷄 xióngjī

鸡蛋汤,鷄蛋湯 jīdàntāng

tǎo 讨论,討論 tǎolùn
yàn 讨厌,討厭 tǎoyàn
tuō 脱裤子,脫褲子 tuō kùzi
袜子,襪子 wàzi
xiǎn 危险,危險 wēixiǎn

保险,保險 bāoxiǎn

无中生有的,無中生有的 wúzhōngshēngyǒu de

无聊,無聊 wúliáo

xián 咸水,鹹水 xiánshuǐ
xiáng 详细,詳細 xiángxì
细雨,細雨 xìyǔ
fèn 奋斗,奮鬥 fěndǒu
dǒu 战斗,戰鬥 zhàndǒu
zhàn 挑戰,挑戰 tiào zhàn

战车,戰車 zhànchē

许多,許多 xǔduō
压力,壓力 yālì
亚洲,亞洲 Yàzhōu
yán 严重,嚴重 yánzhòng

严峻,嚴峻 yánsù

yán 盐湖,鹽湖 yánhú
yǎng 养成,養成 yǎngchéng
yào 钥匙,鑰匙 yàoshi
首页,首頁 shǒuyè

尾页,尾頁 wěiyè

shù 技术,技術 jìshù

术语,術語 shùyǔ

会议,會議 huìyì
yíng 赢利,贏利 yínglì

(sinonimo di 盈利 yínglì)

yōu 优化,優化 yōuhuà

优点,優點 yōudiǎn

友谊,友誼 yǒuyì
与,與 yǔ
预习,預習 yùxí

预报,預報 yùbào

yuè 阅读,閲讀 yuèdú
yún 黑云,黑雲 hēiyún

幸运,幸運 xìngyùn

zàn 暂时,暫時 zànshí
杂志,雜志 zázhì

复杂,複雜 fùzá

zāng 弄脏,弄髒 nòngzāng
责任感,責任感 zèréngǎn
线 xiàn 占线,占綫 zhànxiàn

路线,路綫 lùxiàn

wéi 周围,周圍 zhōuwéi
祝贺,祝賀 zhùhè
zhuān 专业,專業 zhuānyè

专家,專家 zhuānjiā

zhuǎn 转告,轉告 zhuǎngào
zhuàn 赚钱 ,賺錢 zhuàn qián

(sinonimo di 挣钱 zhèng qián anche se non necessariamente sinonimo di 发财 fācái)

jié 结婚,結婚 jié hūn

结论,結論 jiělùn

  1. ^ a b Sima Qian, Les Origines de l’écriture, su hflib.gov.cn (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  2. ^ a b c d Mario Sabattini e Paolo Santangelo, Storia Della Cina, Roma, Editori Laterza, 2005.
  3. ^ (EN) Stephan N. Kory, Cracking to divine : pyro-plastromancy as an archetypal and common mantic and religious practice in Han and medieval China, Ann Arbor, Indiana University, ProQuest, UMI Dissertations Publishing, 2012, ISBN 9781267719300.
  4. ^ (EN) Minna H. Haapanen, From a community to communities of practice : the late Shang Dynasty site of Miaopu Locus North at Anyang, Henan Province, China, Los Angeles, Ph. D. University of California, 2005, OCLC 61504480.
  5. ^ il termine sigillo fa riferimento a una pietra di svariate fogge e dimensioni su cui viene effettuata un'incisione contenente nomi, parole o testi, usata per trasmettere un'informazione o un messaggio. L'ampio uso dei sigilli nei tempi antichi ha portato alla definizione dei diversi modi di scrittura delle dinastie passate come “sigillo”
  6. ^ a b c d e Storia della scrittura cinese (I parte), su tuttocina.it. URL consultato il 21 giugno 2016.
  7. ^ Mario Sabattini, La società cinese dalla caduta della dinastia Han al XIV secolo, in Mario Sabattini, Maurizio Scarpari (a cura di), L'età imperiale dai Tre Regni ai Qing, Volume II: L'età imperiale dai Tre Regni ai Qing,, Einaudi, Torino, 2010, pp. 357-377, ISBN 9788806185121.
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  9. ^ (EN) Françoise Bottero e Christoph Harbsmeier, The Shuowen Jiezi dictionary and the human sciences in China (PDF), in Asia Major, vol. 21, n. 1, 2008, pp. 249-271.
  10. ^ David Wu, Xu Shen, L'autore del primo dizionario cinese, Epoch Times Italia, 2013.
  11. ^ Corea - La lingua coreana e le influenze straniere, su corea.it. URL consultato il 21 giugno 2016.
  12. ^ Riotto, Maurizio, Storia della Corea: Dalle origini ai nostri giorni, 2014.
  13. ^ Luisa Bienati e L. Moretti, Lineamenti di storia della letteratura giapponese classica. Dalle origini alla fine del periodo Edo, Venezia, Cafoscarina, 2006.
  14. ^ Aldo Tollini, La lingua giapponese antica e la scrittura cinese. [collegamento interrotto], in Filologie medievali e moderne, vol. 9, 2015, pp. 241-252.
  15. ^ Aldo Tollini, La scrittura del giapponese antico, Venezia, Cafoscarina, 2005.
  16. ^ Divenne pronunciato soltanto /je/ intorno al X secolo.
  17. ^ Ritornò ad essere pronunciato /e/ intorno alla seconda metà del Periodo Edo.
  18. ^ Nel periodo Nara ち era pronunciato /tji/ ma intorno alla fine del periodo Kamakura diventò /t͡ɕi/
  19. ^ Fino alla fine del periodo Heian, era pronunciato /tu/ con suono scoppiettante, ma nel periodo Muromati aveva cambiato pronuncia in /t͡sɯ̹̈/.
  20. ^ Divenne pronunciato /je/ intorno al XIV secolo in seguito a un mutamento di pronuncia della serie Kana "H".
  21. ^ Divenne pronunciato /e/ intorno alla metà del XIX secolo
  22. ^ Divenne pronunciato "i" dopo il XII secolo, in secolo al mutamento di pronuncia della linea Kana "H".
  23. ^ Divenne pronunciato soltanto /o/ dopo il X secolo in seguito a un mutamento di pronuncia della linea kana H.
  24. ^ Era pronunciato /pa/ nel periodo Nara, per poi indebolirsi nel periodo Heian e diventare /ɸa/ in posizione intervocalica, successivamente divenne /βa/ e si poi stabilizzò a /ɰa/, come nella parola 川, scritta in Giapponese classico かは, seguendo il cambiamento da /kapa/→/kaɸa/→/kaβa/→/kaɰa/. La pronuncia /ɰa/ viene mantenuta quando は è usata come particella, mentre se è dentro una parola, viene pronunciata /ha/ .
  25. ^ Taiwan Today, su taiwantoday.tw (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  • BOCCHI Gianluca, CERUTI Mauro, “Origini della scrittura. Genealogia di un'invenzione”. Milano, Mondadori, 2002.
  • BOTTÉRO Françoise, HARBSMEIER Christoph, “The Shuowen Jiezi Dictionary and the Human Sciences in China”. Asia Major, Vol. 21, No. 1 (2008): 249-271.
  • HAAPANEN Minna “From a community to communities of practice: the late Shang Dynasty site of Miaopu Locus North at Anyang, Henan Province, China”. Thesis, UCLA (2005).
  • KORY Stephan N. “Cracking to divine: Pyro-plastromancy as an archetypal and common mantic and religious practice in Han and medieval China”. Thesis, Indiana University (2012): 1-566.
  • RIOTTO Maurizio, “Storia della Corea. Dalle origini ai nostri giorni”, Milano, Bompiani, 2005.
  • SABATTINI Mario, ABBIATI Magda “La civiltà cinese antica dagli Han Orientali alla Dinastia Song”. Milano, Electa, 1986. --- Catalogo della mostra "Cina a Venezia. Dalla Dinastia Han a Marco Polo" (Venezia 1986).
  • SANTANGELO Paolo, SABATTINI Mario, “Storia della Cina”, Roma, Laterza,10 edizione, 2005.
  • TOLLINI Aldo, “La lingua giapponese antica e la scrittura cinese”, Contatti di lingue - Contatti di scritture, Filologie medievali e moderne 9 (2005): 241-252.
  • TOLLINI Aldo, “La scrittura del Giappone antico”. Venezia, Cafoscarina, 2005.
  • WU David “Xu Shen – L'autore del primo dizionario cinese”. Epoch Times Italia (2013).

Voci correlate

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