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"Un caso di urbanistica insostenibile"
29 Luglio 2008
Lettere e Interventi
Piero Meaglia, sugli ultimi sviluppi dell'urbanistica a Chivasso

Cari amici,

di seguito il disegno delle abitazioni di cui Ar.te Immobiliare annuncia l'imminente costruzione ai bordi del Parco Mauriziano di Chivasso. Le abitazioni costituiscono il cosiddetto PEC Mauriziano approvato dal Comune di Chivasso, già da una precedente amministrazione.

Il disegno è tratto dal sito dell'immobiliare medesima, che potete consultare anche voi.

Qualche osservazione:

1) gli edifici (in giallo) che verranno costruiti sono alti e grandi, sproporzionati rispetto alle piccole case (in grigio) esistenti nella zona, e sono ai confini del Parco, a differenza delle casette. Insomma, tra le attuali casette e il Parco ora c'è un grande prato: un'area verde rimasta per anni intatta, e che ora verrà riempita dal complesso edilizio;

2) I nuovi edifici appaiono alti e grandi (ad una domanda telefonica fatta da un giornale locale l'impresa ha risposto che verranno costruiti 600 appartamenti, vedi "La Periferia" del 16 luglio 2008): e il verde? Qualche fila di alberelli: oltretutto questo è il disegno presentato agli acquirenti: quanti di questi alberelli verranno veramente piantati? Tenete conto che la fitta striscia di alberi che compare alle spalle del complesso edilizio non rappresenta in modo credibile l'esistente: non sono alberi così fitti come compaiono nel disegno: se tanto mi dà tanto, staremo a vedere quanto verde verrà effettivamente creato attorno alle nuove abitazioni;

3) come potete notare, la strada (la famigerata strada del Mauriziano) collega due rotonde, una all'inizio di Chivasso Ovest, e una ai bordi del centro città. Cioè raccoglie il traffico in arrivo da Torino e lo convoglia verso il centro città (e verso le zone di espansione urbana di Chivasso Nord, a Nord della ferrovia Torino - Milano), e viceversa. Diventerà perciò una strada di grande traffico, che passerà ai bordi del Parco, dove ora c'è solo un tranquillo sterrato da passeggio. E consentirà a chi arriva da Torino di raggiungere rapidamente il centro infilandosi a razzo in Via Berruti: un altro colpo di genio, visto che nella zona di Via Berruti ci sono scuole superiori, un asilo e un centro anziani;

4) gli edifici sono alti e grandi e si affacciano sul Parco. Costituiranno uno specie di muro che incomberà sul Parco: un disastro anche dal punto di vista paesaggistico. Mi chiedo con quale criterio l'Amministrazione che ha approvato il Pec abbia consentito una tale cubatura, o meglio con quale criterio sia stato redatto il Piano Regolatore che autorizza una tale cubatura in quell'area finora circondata dal verde. Quel piano regolatore è stato approvato definitivamente nel 2004, sotto l'amministrazione dell'attuale senatore Andrea Fluttero. Ora il senatore è stato nominato responsabile per le politiche ambientali del suo partito. Non commento: fate voi. E un po' come se il ministero della salute venisse affidato a Jack lo Squartatore;

5) nell'immagine 2, in alto verso destra, compare un'area verde. E' molto più grande di quanto appaia nel disegno. Ora è un grande campo coltivato, l'ultimo che ancora trovate uscendo da Chivasso verso Torino, a destra dopo il distributore di benzina e prima della rotonda. E' una specie di miracolo che un pratone come quello sia ancora lì e non sia stato ancora urbanizzato. Ma probabilmente non durerà a lungo. Il Piano regolatore consente che vi si costruiscano capannoni. Eppure a Chivasso vi sono due grandi aree industriali sottoutilizzate, e poste vicino al casello autostradale, la Chind e il Pichi, cioè l'ex area Lancia. A che serve destinare a capannoni anche il pratone? Gli ambientalisti chivassesi hanno chiesto una variazione di piano per trasformare il pratone in area verde o agricola, in modo da salvarla. Naturalmente, nessuna risposta. Oltretutto, oggi, con l'aumento del prezzo dei prodotti agricoli, sarebbe sensato salvare le aree agricole esistenti. Invece ci faranno capannoni: un vero colpo di genio! Chissà se qualche membro dell'Amministrazione chivassese si è mai imbattuto nell'espressione "consumo di suolo". Forse sì, ma potrebbe averlo scambiato per una nozione usata in un corso universitario sull'allevamento dei vermi, oppure in un corso di Scienza dell'alimentazione.

Per ulteriori informazioni sulla situazione urbanistica Chivasso (adatta ad una tesi di laurea intitolata: "Un caso di urbanistica criminale") visitate il sito del Centro Otelli di Chivasso (www.centrotelli.blospot.com).

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